Minaccia sindaco e vice sindaco di far saltare la propria casa se non viene aiutato. Arrestato un 48enne del posto

La Procura ha già emesso un decreto di giudizio immediato per l’uomo, il quale ha comunque avanzato richiesta di rito abbreviato attraverso il proprio legale

Finisce in carcere un 48enne di San Donato di Lecce, accusato di una serie di richieste estorsive al sindaco ed al suo vice. Nei giorni scorsi, sono scattate le manette per D.C., a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare a firma del gip Michele Toriello. Non solo, poiché la Procura leccese ha intanto emesso un decreto di giudizio immediato per l’uomo, assistito dall’avvocato Andrea Capone, il quale ha comunque già avanzato richiesta di rito abbreviato.

I fatti contestati si sarebbero verificati tra dicembre e gennaio. D.C. avrebbe chiesto, per mezzo di richieste estorsive, degli aiuti economici al “primo cittadino” di San Donato, Alessandro Quarta. Infatti, attraverso un biglietto, avrebbe minacciato di farsi esplodere la casa, con due bombole di gas da 15 litri. Anche il vice sindaco Donato Salvatore Tanieli avrebbe ricevuto richieste di denaro dall’uomo, per non farsi saltare la casa. E in un’occasione, D.C. diede anche fuoco ad un materasso, nei pressi della propria abitazione.

Successivamente, sindaco e vice sindaco di San Donato hanno sporto denuncia presso la locale stazione dei Carabinieri.

Sono anni tristemente difficili questi per sindaci e consiglieri comunali. Nel 2019 le minacce ai danni degli amministratori pugliesi hanno subito una vistosa impennata. Solo in provincia di Lecce si sono registrati 17 episodi in 9 comuni.



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