La Procura dispone la riesumazione della salma di una donna del Basso Salento e la successiva autopsia, dopo la denuncia dei figli.
Il pm Roberta Licci ha fissato per l’8 aprile prossimo, il conferimento dell’incarico al medico legale Alberto Tortorella, all’anestesista-rianimatore Salvatore Silvio Colonna ed all’infettivologo Gerolamo Portaccio. Invece, i familiari della vittima, la 65enne Egrentina Settima Schirinzi di Castrignano del Capo, si affideranno al medico legale Francesco Faggiano. Sono assistiti dall’avvocato Luca Puce.
Come atto dovuto in vista dell’esame, sono stati iscritti nel registro degli indagati i nominativi di due medici ( che hanno avuto in cura la donna) dell’Ospedale di Tricase, con l’accusa di omicidio colposo.
La denuncia
I due figli, nella denuncia ripercorrono quei drammatici momenti che hanno portato al decesso della madre. Uno di essi, il 6 marzo scorso era stato contattato telefonicamente dalla signora Schirinzi. La madre accusava febbre ed incontrollabili tremori e forti algie all’altezza dell’addome.
Dopo aver chiamato un’ambulanza, si dirigevano presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale “Cardinale Panico” di Tricase, intorno a mezzogiorno, dove avrebbero atteso per circa sei ore.
Il medico di guardia, li avrebbe poi rassicurati, spiegando che dagli esami (TAC ed Eco addome), non era emersa nessuna patologia particolare; potevano, dunque, riportarla a casa in quanto affetta da un semplice virus, per la cura del quale sarebbe stata sufficiente la somministrazione di apposita terapia antibiotica e fermenti lattici. Il figlio, sebbene la madre fosse febbricitante, dolorante e con le labbra cianotiche, decise di seguire il consiglio del medico e riportarla a casa verso le 19.00.
Rientrati, la donna si sarebbe sentita di nuovo male e sarebbe corsa in bagno a vomitare. A quel punto, il figlio non esitò a richiamare l’ambulanza, che, tempestivamente, li riportò al Pronto soccorso. Un altro medico gli comunico’ l’estrema gravità del quadro clinico della signora Schirinzi ed il trasferimento in rianimazione, non prima dell’espletamento di una nuova TAC. Ella era in ipoglicemia ed erano sopravvenuti problemi importanti ad un rene.
Trascorse ancora un’ora, allorquando, la cardiologa, comunicò che la donna aveva avuto un arresto cardiaco, Alle 07.00 del mattino del 7 marzo, la signora morì.
I figli, adesso, vogliono una spiegazione sulle reali cause del decesso, non essendo convinti dell’ipotizzata crisi di rigetto. Nel 2013, la signora era stata, infatti, in cura in un Ospedale del Nord Italia per un trapianto di fegato.
