Non c’è pace per gli anziani: ancora una truffa a Lecce

In Questura è stata denunciata l’ennesima truffa, commessa stavolta ai danni di un’anziana signora leccese. Oltre a consegnare 600 euro, è stata anche convinta a dare due gioielli. La Polizia ha subito avviato le indagini del caso.

Sempre più frequentemente vengono denunciate, alla Polizia di Stato, varie truffe commesse a danno di persone molto anziane presso le loro abitazioni. In casi del genere, vi è gente senza scrupoli si presenta davanti alla porta di casa sotto le spoglie di operatori Enel o del gas. Ma anche come operatori di una qualunque rete di telefonia mobile o fissa. Così, ne approfittano dell’anziano trovato solo in casa per porre in essere delle vere e proprie truffe a domicilio.
Questa volta, però, il gli agenti della Questura di Lecce sono intervenuti presso l’abitazione di un’anziana signora di ottant’anni – residente in una zona periferica della città – alla cui porta si è presentato un collaboratore di un sedicente avvocato dal quale la stessa era stata contattata poco prima telefonicamente per conto di una fantomatica società assicurativa.

Meno nota, ma ultimamente sempre più diffusa, è proprio quest’ultima tecnica: qualificarsi come la parte lesa di un sinistro stradale commesso da un familiare per tentare di ottenere il risarcimento del danno subito. In questo caso, infatti, alla povera malcapitata di turno è stato riferito che suo figlio avesse avuto un incidente stradale. Non solo. Il mezzo da lui guidato era  privo di copertura assicurativa. Pertanto, all’anziana madre viene richiesta la corresponsione del premio assicurativo non versato e per le pratiche legali.

La povera signora, disorientata e preoccupata, ha pertanto consegnato alla persona che, dopo pochi minuti, si è presentata alla porta in veste di collaboratore dell’avvocato, la somma di 600 euro. Tutto qui? Niente affatto. Il truffatore, evidentemente non soddisfatto di quanto asportato, avrebbe ritelefonato alla malcapitata, dicendo di avere urgente necessità di altro denaro per il disbrigo della pratica amministrativa e che qualora non ne avesse, avrebbe potuto consegnare dei gioielli. Quindi ha consegnato pure due collane, un braccialetto e un anello in oro. Solo dopo essere riuscita a contattare il figlio – che le ha rassicurato di non avere avuto alcun incidente stradale – amaramente s’è accorta di essere stata vittima di una truffa. Sulla quale sta indagando il personale leccese.



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