Anziani, come evitare le truffe. L’Inps consiglia

La Direzione Provinciale di Lecce dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale, fa sapere come comportarsi nel caso qualcuno bussi alla porte fingendosi un suo dipendente per porre in essere una truffa.

Di truffe perpetrate ai danni degli anziani, purtroppo, sono piene zeppe le pagine degli organi di informazione.

In Salento gli ultimi due casi si sono registrati nella città capoluogo e in quella di Carmiano, laddove, persone dichiaratesi dipendenti o consulenti Inps, si sono fatti aprire la porta di casa e, approfittando di un momento di disattenzione, hanno derubato l’anziano di turno.

E proprio in relazione agli ultimi accadimenti che l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale, ha deciso di dare il proprio contributo affinché tali episodi non si verifichino più o, per lo meno, possano diminuire.

Gli argomenti usati dai malintenzionati sono i più diversi: l’effettuazione di controlli sulla documentazione previdenziale; la prospettiva di un aumento della pensione; il dubbio che l’importo corrisposto
non sia esatto; la verifica del corretto valore della pensione in Euro, controlli sui numeri di serie delle banconote; la minaccia che la pensione stessa possa essere ridotta o addirittura revocata in caso di mancato controllo; la necessità di conoscere le coordinate del conto bancario o postale per accreditare somme; ma anche un regalo da consegnare o il controllo del libretto di pensione e via dicendo.

Sulla base di questi artifizi, la Direzione Provinciale dell’Inps di Lecce, ha deciso di fornire ad anziani e pensionati una serie di consigli utili ad evitare che possano subire eventuali truffe: si parte dalla raccomandazione di non far entrare nella propria abitazione chiunque si dichiari impiegato, ispettore, funzionario o comunque incaricato dell’Inps e, in questo caso, di richiedere comunque l’esibizione di un tesserino identificativo o di un documento da cui si rilevi l’appartenenza all’Istituto; di farsi dire il nome della persona, l’Agenzia a cui dichiara di appartenere ed il motivo per cui si è presentata; di controllare telefonicamente presso la stessa Agenzia oppure presso il Contact Center (numero verde gratuito 803.164 da rete fissa; da cellulare 06.164164 con tariffazione del proprio gestore) l’attendibilità di tali notizie.

L’istituto Nazionale Previdenza Sociale, inoltre, precisa che a nessun titolo i suoi dipendenti  sono autorizzati a richiedere, accettare o consegnare a domicilio somme di denaro, né tantomeno a controllare gli importi riscossi o le banconote ricevute. Chi dovesse ricevere eventuali visite a domicilio a nome dell’INPS, è pregato di segnalarle tempestivamente ai numeri di pronto intervento 112 e 113.

Queste le raccomandazioni nel caso qualcuno dovesse bussare alla porta di casa, ma capita che l’istituto pensionistico in caso di necessità, utilizzi il telefono per acquisire più in maniera più celere notizie utili a definire le pratiche. Ricevere, quindi, telefonate di tale natura non costituisce di per sé un fatto eccezionale.

Ma se le telefonate contengono richieste di carattere personale o patrimoniale tali da sembrare sospette, è consigliabile chiedere,  prima di fornire le risposte, il nome della persona, il suo numero telefonico e l’Agenzia Inps a cui dichiara di appartenere, per controllare telefonicamente, proprio presso la stessa Agenzia, che le richieste provengano effettivamente dall’Istituto. La raccomandazione è sempre la stessa: chi dovesse ricevere eventuali telefonate sospette, deve segnalarlo tempestivamente alle Forze dell’Ordine.

Gli uffici dell’Inps sono comunque a disposizione per qualsiasi approfondimento e per fornire ogni assistenza volta a chiarire i dubbi degli interessati.
Inoltre, in questi giorni, tutte le agenzie del territorio hanno affisso nelle proprie sedi un poster nel quale è scritto a caratteri cubitali che Inps non invia suoi funzionari presso i domicili.



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