Al setaccio, telefono, computer e chiavette di De Marco. Il movente dell’omicidio è nel materiale informatico?

Conferito l’incarico al consulente informatico Silverio Greco. Gli esiti saranno depositati entro il 15 ottobre.

Una consulenza sul materiale informatico sequestrato al presunto killer di via Montello. Il sostituto procuratore Maria Consolata Moschettini ha conferito l’incarico al consulente Silverio Greco. Gli esiti saranno depositati entro il 15 ottobre.

Si tratta di un accertamento tecnico non ripetibile, per estrarre copia forense di 1 computer, 1 smartphone e 3 chiavette Usb, sequestrate ad Antonio De Marco, nell’appartamento di via Fleming.

Erano presenti, gli avvocati Andrea Starace e Giovanni Bellisario, difensori del presunto killer. E il legale Mario Fazzini per i genitori e le sorelle di Daniele De Santis, che ha nominato come consulente di parte, l’ingegnere Antonio Ratano. E poi, gli avvocati Stefano Miglietta e Fiorella D’Ettorre per la mamma e l’avvocato Luca Piri per il papà di Eleonora.

Dall’analisi del materiale informatico potrebbero emergere nuovi elementi investigativi per far luce sopratutto sul movente, ancora poco chiaro, del duplice omicidio.

Nei giorni scorsi, invece, era stata affidata una consulenza sulle mail e la messaggistica dei social network di Eleonora e Daniele per cercare tracce del killer, successivamente arrestato anche grazie agli esiti della stessa.

Si è tenuta ieri, ricordiamo, l’udienza di convalida del fermo di Antonio De Marco, accusato del massacro di via Montello, in cui hanno perso la vita Eleonora Manta e Daniele De Santis.

Il 21enne di Casarano, studente di Scienze infermieristiche, è stato ascoltato dal gip Michele Toriello nel carcere di Borgo San Nicola, per circa tre ore.

De Marco ha chiarito che non c’è stato un movente sentimentale alla base dell’omicidio. Avrebbe agito spinto da una forte rabbia, covata nel tempo.Ha detto che si sentiva solo e non aveva motivo di rivalsa nei loro confronti. E ha escluso di avere subìto torti da Eleonora e Daniele durante la convivenza nell’appartamento.

Il giudice, al termine dell’udienza, ha convalidato il fermo e confermato la misura del carcere. Antonio De Marco risponde, come riportato nel decreto di fermo della Procura, dei reati di duplice omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dall’aver agito con crudeltà e porto abusivo d’arma bianca.

I legali valuteranno se chiedere una perizia psichiatrica per accertare la capacità d’intendere e di volere di De Marco al momento dei fatti.



In questo articolo: