Uccise i fidanzati con oltre 70 coltellate. La difesa di De Marco chiederà nuovamente una perizia psichiatrica

Non solo, poiché i difensori del 21enne di Casarano, studente di Scienze Infermieristiche presenteranno una nuova istanza di rito abbreviato.

Si avvicina la data d’inizio del processo sul duplice omicidio di via Montello. Nella mattinata di giovedì, dinanzi ai giudici della Corte d’Assise (Presidente Pietro Baffa, a latere Francesca Mariano e giudici popolari), presso l’aula bunker di Borgo San Nicola, si terrà la prima udienza.

La difesa di Antonio De Marco, l’omicida reo confesso di Daniele De Santis e della fidanzata, Eleonora Manta, rappresentata dagli avvocati Andrea Starace e Giovanni Bellisario, chiederà nuovamente il rito abbreviato.

Ricordiamo che nelle scorse settimane, il gip Michele Toriello ha rigettato l’istanza, applicando la norma di legge dell’aprile del 2019 e tenendo conto del recente pronunciamento della Corte Costituzionale, che esclude il giudizio abbreviato (consente lo sconto di pena di un terzo) per i reati punibili con l’ergastolo.

La difesa di De Marco, ha scelto comunque di presentare l’istanza di abbreviato e di reiterarla nel corso del processo, per farsi trovare pronta nel caso in cui, nel frattempo, dovesse cambiare la norma di legge e nell’eventualità in cui, nel processo dovessero “cadere” le aggravanti della premeditazione, dei futili motivi e dell’aver agito con crudeltà, in relazione al reato di duplice omicidio volontario contestato dal pm Maria Consolata Moschettini.

I difensori del 21enne di Casarano, inoltre, presenteranno nella prima udienza o in quella successiva, una nuova istanza di perizia psichiatrica, dopo il primo rigetto del gip Toriello, sulla scorta delle conclusioni a cui sono giunti i periti Elio Serra e Felice Carabellese.

Antonio De Marco, ritengono i consulenti, “è un giovane affetto da un grave quadro psicopatologico, composito e complesso, probabilmente non ancora del tutto strutturatosi in un disturbo più netto e delimitabile che rimanda tuttavia, senza alcun dubbio, alla dimensione psicotica prima di tutto ed autistica pure della psicopatologia”.

De Marco avrebbe intanto scelto di non partecipare alla prima udienza del processo, ma una decisione ufficiale dovrebbe arrivare nelle prossime ore.

Nella prima udienza di giovedì, verranno avanzate le richieste di costituzione delle parti civili. Tra di esse compaiono: i genitori di Daniele De Santis, assistiti dall’avvocato Mario Fazzini; le sorelle, difese dall’avvocato Renata Minafra. E poi, la madre di Eleonora, assistita dall’avvocato Francesco Spagnolo: il padre, difeso dall’avvocato Luca Piri; lo zio, con il legale Stefano Miglietta; la nonna attraverso l’avvocato Fiorella dEttorre.

I genitori di Daniele De Santis intanto hanno già preannunciato che non vogliono ricevere denaro da Antonio De Marco. E nel caso in cui venga disposto il risarcimento del danno in loro favore, la somma stabilita verrà devoluta in beneficienza.

Inoltre, le parti interessate al processo, hanno presentato la propria lista testi. Per la pubblica accusa verranno sentiti gli investigatori, i consulenti e i vari testimoni. Per le parti civili, verrano ascoltati gli amici, i vicini di casa ed i parenti.

L’inchiesta

L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore capo Leonardo Leone de Castris e dal sostituto procuratore Maria Consolata Moschettini, assieme ai procuratori aggiunti Elsa Valeria Mignone e Guglielmo Cataldi. Nelle carte dell’inchiesta sono confluite le conclusioni del medico legale Roberto Vaglio che, al termine dell’autopsia, rilevò le tracce di oltre settanta coltellate sui corpi di Eleonora e Daniele.

E poi, la relazione sui reperti biologici raccolti dai Ris di Roma, sul luogo del delitto, tra cui i famosi cinque bigliettini con i quali De Marco aveva pianificato le varie fasi dell’omicidio. Legarli, torturarli, ammazzarli, ripulire, lasciare una scritta sul muro con il sangue delle vittime: era questo il piano che sarebbe dovuto durare un’ora e mezzo.

Antonio De Marco, 21enne di Casarano, venne arrestato il 28 settembre scorso dai Carabinieri di Lecce ad una settimana di distanza dal ritrovamento dei cadaveri di Eleonora e Daniele in via Montello. E confessò l’omicidio prima dinanzi agli inquirenti e poi davanti al gip nel corso del l’interrogatorio dal carcere di Borgo San Nicola, affermando che la coppia era troppo felice.



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