Operazione Antidroga ‘Oceano’: tre imputati sotto processo. Gli altri scelgono l’abbreviato

Tre imputati finiscono sotto processo e tutti gli altri scelgono di essere giudicati con il rito abbreviato , al termine dell’udienza preliminare Oceano, una maxi operazione anti-droga sull’asse Italia-Albania.

Alessio Bellanova, 34 anni di Campi Salentina; Lorenzo Serra, 54enne di Lizzanello e Maurizio Vernich 39enne di Lecce sono stati rinviati a giudizio e dovranno presentarsi il 23 maggio prossimo innanzi al giudice monocratico Maddalena Torelli per l'inizio del processo. Gli altri imputati, saranno giudicati con il rito abbreviato il prossimo 11 aprile.
 
Alessandro Scalinci, 32enne di Campi Salentina; Christian Luigi Giannone, 41enne di Cavallino; Giuseppino Mero, 52 anni di Cavallino; Gianluca Lorè, 33 anni di Brindisi; Christian Montanaro, 29 anni, di Taranto; Davide Giovine, 38enne di Statte, Tommaso Danese, 40 anni di Monteroni; Alessandro Quarta, 23enne di Copertino; gli albanesi: Ervin Gerbaj, 35enne albanese; Marenglen Halka, 35 anni, di Fier;  Marjus Halka, 32 anni; Hendri Kapllani, 29 anni, di Valona e Dhori Tole 25 anni di Korce; Ermal Resulaj, 36enne albanese residente a Parabita; Viktor Shaolli, 32 anni di Fier.
 
Rispondono a vario titolo ed in diversa misura dei reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione e traffico delle stesse e raccolta di scommesse clandestine.
 
Ricordiamo che il 13 settembre scorso vennero emesse dal gip Michele Toriello, 17 misure di custodia cautelare in carcere. Otto indagati finirono in carcere ( cinque risultarono irreperibili) e in cinque ristretti ai domiciliari. I finanzieri sgominarono alcuni componenti di una associazione bollata come ‘a delinquere armata’, impegnata nello smercio di sostanze stupefacenti, provenienti dall’Albania e destinata a tutto il Salento e ad alcune zone della Campania. Le indagini sono state coordinate dal Procuratore Cataldo Motta e dal Sostituto Guglielmo Cataldi e condotte dai finanzieri del Goa (Gruppo Operativo Antidroga ). Durante l'interrogatorio di garanzia, la maggior parte di essi si è avvalsa della facoltà di non rispondere.
 
Tra gli indagati risulta anche il nome di un appuntato della Guardia di Finanza, a cui il Gip ha applicato la misura interdittiva della sospensione dal pubblico ufficio ricoperto. Christian Luigi Giannone risponde del reato di rivelazione di atti d'ufficio. Secondo l'accusa, il finanziere avrebbe comunicato il numero di targa di alcune autovetture utilizzate dalla Guardia di Finanza per lo svolgimento dei servizi di pedinamento ed osservazione. Giannone risultava in stretti contatti con Giuseppino Mero che secondo la Procura, si adoperava a ricevere informazioni riservate riguardanti le attività investigative sull'organizzazione criminale. Inoltre, provvedeva alla distribuzione sul territorio salentino dello stupefacente.
 
Scalinci, invece, secondo l'accusa svolgeva il ruolo di corriere e custode della droga e si adoperava al recupero crediti dei debitori.  Bellanova, , invece, avrebbe spacciato lo stupefacente, "affidatogli" dagli albanesi, a terze persone. Riguardo quest'ultimo, emerge da un intercettazione tra il Kapplani ed il Tole un importante retroscena sulla sua gambizzazione, avvenuta il 10 ottobre del 2013. Sarebbe stato vittima di un attentato, poiché avrebbe preteso alcune somme di denaro che doveva invece dare al sodalizio. 
 
Tra gli indagati, anche Maurizio Vernich e Lorenzo Serra. Entrambi rispondono soltanto dell'accusa di aver svolto (assieme a Cristian Giannone), senza autorizzazione, attività di raccolta scommesse  sia in Italia che all'estero, per via telematica presso un bar di Cavallino.



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