Si sono conclusi gli interrogatori degli arrestati nell’ambito dell’operazione, denominata Pit Bull, che ha portato a 18 misure cautelari, eseguite martedì dai carabinieri su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia per mafia, droga ed armi, tra Gallipoli, Taviano e Racale.
Il presunto capo, Vito Paolo Vacca, ha risposto alle domande del giudice e ha negato l’esistenza di una associazione finalizzata al traffico di droga, con l’aggravante del metodo mafioso. Il 30enne, pur confermando alcuni episodi di spaccio, ha respinto le accuse più gravi nell’interrogatorio di garanzia di oggi, davanti al gip Marcello Rizzo. Non solo, ha “scagionato” la madre e la moglie, anch’esse finite in carcere.
Vito Paolo Vacca, di Racale, è nipote di Vito Paolo Troisi e figlio di Angelo Salvatore Vacca, ergastolano per omicidio. Il 30enne, secondo l’accusa, avrebbe preso le redini del gruppo criminale dopo la morte del padre, avvenuta nell’agosto dello scorso anno.
Tornando agli interrogatori, Natalizia Troisi, madre di Vito Paolo Vacca, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Stesso discorso Vanessa De Leone, moglie del presunto capo, la quale si è limitata a rilasciare spontanee dichiarazioni, negando gli addebiti.
Nell’organizzazione, secondo l’accusa, un ruolo fondamentale era rivestito dalle donne e sei di esse son state raggiunte da misure cautelari.
Sempre oggi, si è svolto l’interrogatorio di garanzia degli altri arrestati, la maggior parte dei quali, ha fatto scena muta davanti al giudice. Solo qualcuno, si è limitato a rilasciare spontanee dichiarazioni.
Si tratta di: William Bagno, Michele Spennato, Sara Tafuro, Fabrizio Mastria, tutti di Racale; Gabriele Colazzo, di Alliste; Maria Grazia Colitti, Valentino Manni di Taviano; Maicol Andrea Manni, Luciano Kevin Mastria, Vito Reho, Cesare Parigi tutti di Melissano; Christian Nutricati, di Ugento. E poi, Marica Vacca di Racale ed Emanuela Spennato, di Taviano (entrambe ai domiciliari).
E ancora, Luca Tricarico, di Gallipoli, il quale si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Gli indagati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Francesco Fasano, Marco Macagnino, Mariangela Calò, Stefano Prontera, Mario Coppola, Gabriella Mastrolia, Angelo Valente, Mercedes Salento, Masha Cavalera.
