Il presunto responsabile dello stupro di una coetanea nei bagni della stazione ferroviaria di Maglie, rischia di finire sotto processo. Si tratta di un ragazzo di 15 anni. Il procuratore capo della Procura per i Minorenni, Simona Filoni ed pubblico ministero Paola Guglielmi hanno chiesto il rinvio del giovane per violenza sessuale aggravata.
L’udienza preliminare si terrà il 19 marzo prossimo ed il gup Paola Liaci, in quella sede, dovrà stabilire se accogliere l’istanza o se prosciogliere l’imputato. Il 15enne è difeso dall’avvocato Umberto Leo. Nella vicenda, era indagato a piede libero anche il fidanzato (a sua volta 15enne) della giovane, per il quale la Procura ha chiesto l’archiviazione.
Il fatto risale al pomeriggio del 28 luglio del 2024. La giovane vittima, in base a quanto ricostruito dagli inquirenti, dopo la denuncia sporta dalla madre della ragazzina, venne attirata nei bagni della stazione ferroviaria di Maglie, e stuprata da un amico del fidanzato.
La 15enne – secondo quanto ricostruito – aveva appuntamento in stazione con il ragazzino con il quale aveva una relazione: questi non avrebbe partecipato agli abusi, ma sarebbe rimasto in un locale adiacente, come avrebbe dichiarato agli inquirenti.
Soccorsa dalla madre, la ragazzina venne poi portata in ospedale dove i sanitari rilevarono l’esistenza di lesioni compatibili con gli abusi.
Fondamentale è stata anche l’analisi dei telefoni cellulari sequestrati, dai quali è emerso come gli indagati avessero chiesto alla vittima e alla madre più volte di non sporgere denuncia.
Ricordiamo che i carabinieri, il 26 marzo scorso, eseguirono un’ordinanza di custodia cautelare in una comunità educativa, per l’amico del fidanzato della vittima (14enne all’epoca dei fatti).
In seguito il Tribunale del Riesame presso il Tribunale per i minorenni ha accolto il ricorso dell’avvocato difensore Umberto Leo ed ha rimesso in libertà il 15enne. Secondo i giudici sono venute meno le esigenze cautelari, poiché fra il fatto e l’applicazione della misura cautelare sono trascorsi quasi otto mesi e inoltre il 15enne ha confessato quanto accaduto.
