
La Procura presenta il “conto” agli imputati del processo “Orione” che hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato.
Il sostituto procuratore Maria Vallefuoco al termine della requisitoria, dinanzi al gup Cinzia Vergine, ha invocato: 15 anni per Vincenzo Amato, 41enne di Scorrano; 7 anni per Giuseppe Angelino, 24enne di Giurdignano; 4 anni per Francesco Bongiorno, 49, di Lecce;3 anni nei confronti di Armando Capocelli, 32enne magliese;13 anni per Andrea Caputo, 39enne di Muro Leccese; 3 anni per Antonio De Iaco, 35enne di Poggiardo; 3 anni per Virgilio Gnoni, 47enne di Nociglia; 3 anni per Alessandro Greco, 38 anni di Cutrofiano; 3 anni nei confronti di Carmine De Rinaldis, 47enne di Cerfignano; 15 anni per Antonio Roberto Gaudadiello, 35enne di Squinzano; 15 anni per Stefano Gaudadiello, 33enne di Squinzano; 15 anni per Marco Maggio, 28 anni di Trepuzzi; 1 anno per Alfredo Mazzeo, 51, di Otranto; 12 anni per Paolo Merico, 33enne di Sanarica; 15 anni per Cosimo Miggiano, 36enne di Muro Leccese; 8 anni per Sergio Pede, 42enne di Otranto; 12 anni per Vittorio Tunno, 36enne di Muro Leccese; 3 anni per Antonio Zezza, 31enne tricasino.
La sentenza è prevista per il 25 giugno.
Invece,Giuseppe Nuzzo, 47enne di Cursi, sarà giudicato con il rito ordinario.
Richieste patteggiamento
Invece, altri imputati hanno avanzato richiesta di patteggiamento. Tra di essi, compare anche l’ex portiere del Lecce, Davide Petrachi, 31enne di Melendugno, che è tornato a piede libero dopo essere stato ristretto ai domiciliari. I suoi legali, gli avvocati Raffaele Benfatto e Salvatore Donadei, hanno già “concordato” la pena ad 1 anno ed 8 mesi la Procura, su cui dovrà ora esprimersi il gip, in data 9 luglio.
Il collegio difensivo
Sono assistiti tra gli altri dagli avvocati: Cosimo D’Agostino, Mariangela Calò, Luigi Rella, Luigi, Arcangelo e Alberto Corvaglia, Michelangelo Gorgoni, Francesco Spagnolo, Luca Puce, Mario e Vincenzo Blandolino, Cosimo Maggiulli, Cristiano Solinas, Silvio Caroli, Antonio Savoia, Ladislao Massari, Luigi Covella, Savino Vantaggiato, Stefano Pati.
I capi di imputazione
Ricordiamo che gli imputati rispondono a vario titolo e in diversa misura di: associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti (non viene più contestata l’associazione mafiosa); detenzione abusiva di armi e di materie esplodenti; estorsione; porto abusivo di armi; sequestro di persona e violenza privata.
Gli arresti
L’inchiesta è stata coordinata dal Procuratore Aggiunto Guglielmo Cataldi, assieme al sostituto procuratore Maria Vallefuoco.
Ricordiamo che nel marzo scorso, i Carabinieri del Comando Provinciale di Lecce hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 37 persone (alcune di esse non compaiono nell’avviso di conclusione delle indagini). In seguito, il Tribunale del Riesame ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Vincenzo Brancato, per diverse persone.
L’Operazione prende il nome dalle tre stelle, allineate sulla stessa retta, al centro della costellazione di Orione. L’imponente indagine ha permesso di smantellare tre organizzazioni criminali a Scorrano, Martano e nel Nord Salento (tra Squinzano e Torchiarolo), in cui erano presenti molte donne.
Il cuore dell’attività era, ovviamente, il traffico di sostanze stupefacenti, ma enorme peso avevano anche le estorsioni e i furti soprattutto con il “cavallo di ritorno”. Qualcuno, nel gruppo, era anche specializzato nei “danneggiamenti su commissione”. Praticamente si facevano pagare 1.000/2000 euro per incendiare alcuni esercizi commerciali per conto di qualcun altro, magari concorrente o che voleva dirimere dissidi personali.