
Invocate 8 condanne nel processo relativo ad una maxi inchiesta su una presunta associazione a delinquere dedita all’usura, all’estorsione ed al riciclaggio. Il procuratore aggiunto della Dda Guglielmo Cataldi, nel corso dell’udienza odierna tenutasi dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale (presidente Pietro Baffa), ha invocato la condanna alla pena di 4 anni di reclusione per Luciano Notaro, 76enne di Galatina; 7 anni per Mario Notaro, 78enne di Galatina; 3 anni per Antonio Gianluca Notaro, 44enne di Galatina. E ancora, 2 anni e 6 mesi per Luigi Nuzzaci, 71 anni di Galatina; 9 anni per Luigi Sparapane, 63 anni, nato a Soleto; 2 anni e 6 mesi per Anna Paola Dima, 49enne di Melendugno; 8 anni per Carlo Palumbo, 86enne residente ad Aradeo; 2 anni e 6 mesi per Patrizia Palumbo, 56enne di Galatina.
Il pm ha invocato l’assoluzione o la prescrizione del reato per una dozzina di altri imputati.
Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Giuseppe Bonsegna, Alessandro Stomeo, Antonio Savoia, Viola Messa, Francesco Vergine, Francesca Conte, Carlo Gervasi.
Ricordiamo che, nel settembre del 2015, i finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria di Lecce eseguirono nove ordinanze di custodia cautelare a carico di componenti di un presunto gruppo criminale con base a Galatina, sequestrando beni immobili e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di oltre 5 milioni di euro.
Le indagini avrebbero consentito di disarticolare una presunta associazione a delinquere, capeggiata da soggetti ritenuti vicini al clan Coluccia. Le investigazioni avrebbero portato alla luce una serie di pretese creditorie con comportamenti minacciosi sfociati in numerosi episodi di estorsione.
Secondo l’accusa, l’organizzazione, oltre ad esercitare abusivamente l’attività finanziaria verso soggetti in stato di bisogno, poneva in essere vere e proprie attività usurarie con l’applicazione di tassi d’interesse oscillanti tra il 121% e il 183% annui.
Nel corso delle indagini, inoltre, sarebbe emersa una frode ai danni del Fondo di Solidarietà Antiracket e Usura.
Uno dei capi dell’organizzazione, agendo in concorso con alcuni dipendenti pubblici in servizio presso il Comune di Galatina, sarebbe riuscito a turbare una procedura pubblica di aggiudicazione con riferimento alla gara d’appalto per il servizio di mensa di una scuola, consentendo l’assegnazione alla ditta individuale riconducibile alla propria coniuge.