La Polizia di Stato di Lecce ha dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal gip Tea Verderosa su richiesta del pm Donatina Buffelli, a carico di quattro persone di Gallipoli tutte legate da un rapporto familiare.
Le indagini dei poliziotti del Commissariato di Gallipoli hanno accertato che gli arrestati hanno avuto condotte gravemente intimidatorie nei confronti di tre persone, sempre del posto, per farsi consegnare la somma di 100mila euro e un locale nella disponibilità di uno di questi.
Il tutto nasce dalle operazioni di sequestro preventivo svolto alle prime ore del 26 luglio scorso, quando gli agenti, insieme alle altre Forze di Polizia che operano sul territorio, ha dato esecuzione all’ordinanza di sequestro preventivo del bene demaniale formato da 8 box in muratura, presenti nell’area del mercato ittico della “Città Bella”, dopo aver riscontrato e documentato per anni reiterate e svariate violazioni di carattere penale, amministrativo e sanitario.
Le minacce, che hanno riguardato anche minori, hanno avuto un’escalation di violenza, tanto da culminare con l’incendio di un mezzo utilizzato per fini commerciali e intestato proprio ad una delle vittime della tentata estorsione.
Tutti questi episodi hanno fatto registrare, nel giro di pochi giorni, un crescente livello di pericolosità sociale delle persone coinvolte. Per tale motivo, i ritmi delle indagini da parte degli investigatori della Polizia di Stato sono stati serrati e certosini tanto da raggiungere in breve tempo determinanti risultati operativi.
L’Autorità Giudiziaria ha disposto la misura a della custodia cautelare in carcere nei confronti di un 29enne e di un 54enne e la misura degli arresti domiciliari a carico degli altri due parenti, per aver incitato i propri familiari a tenere una condotta minacciosa edì a pretendere la somma di denaro richiesta, oltre a proferire anche loro frasi minatorie.
Le operazioni di esecuzione dell’ordinanza svoltesi nei confronti del 54enne hanno visto il contribuito dei militari e di un mezzo navale della Guardia di Finanza.
Infatti, i poliziotti, non potendo raggiungere in piena notte uno degli indagati, che al momento dell’esecuzione era imbarcato su un peschereccio nelle acque di Santa Maria di Leuca, grazie all’impiego di personale e di un mezzo navale della Guardia di Finanza, disposto d’urgenza e per indifferibili esigenze di polizia giudiziaria, previa autorizzazione del Comando Generale della Guardia di Finanza, sono stati trasbordati sul natante e così hanno potuto raggiungere il peschereccio e assicurare alla giustizia il 54enne del posto destinatario di misura di custodia cautelare in carcere.
Gli indagati sono difesi dall’avvocato Speranza Faenza e verranno interrogatori dal gip nelle prossime ore. I quattro potranno rispondere alle domande del giudice o avvalersi della facoltà di non rispondere.
Le persone offese sono invece assistite dall’avvocato Angelo Ninni.
All’operazione di polizia è stato dato il nome di “Mercato libero” per un duplice motivo: “libero” perchè fino a qualche settimana fa nell’area mercatale vi era la percezione di poter essere slegati dal rispetto ogni tipo di regola e “libero” perché dopo le recenti attività di polizia e dopo l’esecuzione di questa notte delle ordinanze di custodia cautelare si è ripristinato quel livello di legalità e percezione della sicurezza, fondamentale per un ordinato vivere civile.
Naturalmente, essendo i procedimenti penali ancora nella fase delle indagini preliminari, sia le persone arrestate che le persone segnalate a piede libero sono da ritenersi sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.