“Toccata e fuga” in Salento per un colpo in Banca. Ecco il modus operandi dei rapinatori

Gli investigatori sono riusciti a ricostruire il modus operandi dei due rapinatori della provincia di Foggia che avevano preso di mira una banca di Acquarica del Capo.

Era il 13 febbraio quando la filiale della Banca popolare “Credem” di Acquarica del Capo finì nel mirino di due rapinatori. In realtà, soltanto uno fece irruzione nell’istituto che si affaccia su corso Dante Alighieri, riuscendo a farsi consegnare i contanti presenti in cassa senza usare armi. L’altro rimase fuori, a fare da palo.

I due autori sono riusciti a mantenere l’anonimato per mesi, convinti di averla fatta franca. Almeno fino a questa mattina, quando i Carabinieri della compagnia di Tricase, insieme ai militari del Comando provinciale di Foggia hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere a Valerio Granato, 26enne di Cerignola e Dario Perrucci, 27enne anche lui della cittadina in provincia di Foggia. Sono accusati di rapina aggravata in concorso, favoreggiamento e ricettazione.

Chiuso il cerchio

L’indagine dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile dalla compagnia di Tricase, coordinata dal sostituto procuratore Giovanni Gallone, ha ricomposto il puzzle. Ricostruendo la rapina, fuga compresa, gli uomini in divisa sono riusciti a risalire ai due malviventi della provincia di Foggia che avevano organizzato una vera e propria “toccata e fuga” nel sud Salento (da qui il nome dell’operazione “mordi e fuggi”). Sono partiti di buon mattino, hanno colpito l’obiettivo prescelto e sono tornati a casa. Tutto in giornata.

Il modus operandi

Per raggiungere “la meta” salentina, la banda ha utilizzato due veicoli “puliti”: un furgone a noleggio e una Fiat 500x. I due mezzi, parcheggiati a distanza di sicurezza, sono stati usati per abbandonare la ‘scena del crimine’ e passare inosservanti pensando che i militari si sarebbero concentrati sullo scooter utilizzato per la fuga. Gli uomini dell’Arma, però, hanno ricostruito il modus operandi: una volta in loco, dal furgone è stato scaricato uno scooter rubato, con matricola di telaio abrasa e con targa finta realizzata con del cartone plastificato.  Con il mezzo a due ruote hanno raggiunto la banca e sono scappati via, dopo aver commesso la rapina. Hanno scelto uno scooter per fuggire il più velocemente possibile da corso Dante Alighieri.

Il colpo

Ad entrare nell’istituto di credito è stato Granato. Non aveva il volto coperto, tipico dei malviventi in azione, ma il viso coperto da un velo di fondotinta scuro. In pochissimi minuti, il 26enne riuscì ad impossessarsi di circa 2mila euro, contenuti nel cassetto, e a scappare via nonostante alcuni coraggiosi clienti, presenti in quel momento, abbiano cercato di bloccare la fuga.  Dopo aver guadagnato l’uscita con fatica, è salito in sella allo scooter condotto dal complice, facendo perdere le proprie tracce.

Le prove: le immagini, il foglio, il contratto di noleggio

Determinanti per chiudere il cerchio sono state le immagini delle telecamere di videosorveglianza installate in tutto il paese. I filmati sono stati analizzati, in maniera approfondita, alla ricerca di prove. Importante è stato anche un foglio plastificato tenuto in mano da Granato e inviato alla sezione investigazioni scientifiche dei carabinieri di Bari, per le opportune analisi. Era stato ritrovato sulla scena del crimine, probabilmente perso da 26enne durante la colluttazione avuta con i clienti. Non è tanto il foglio in sé quanto le impronte digitali lasciate sopra che erano di Perrucci. Il 27enne foggiano, tra l’altro, era già finito nel mirino degli investigatori salentini. Era stato lui, infatti, a sottoscrivere il contratto di noleggio del furgone utilizzato per la trasferta (come da documentazione acquisita presso la sede della ditta nel foggiano individuata grazie al logo disegnato sul veicolo e riconoscibile in alcuni filmati acquisiti).

Non finisce qui. Ci sarebbero altre persone coinvolte nel colpo, almeno altre due. Un complice, indagato per concorso e favoreggiamento, legato in qualche modo alla Fiat 500x individuata nei filmati sempre accanto al furgone. E una donna che aveva accompagnato Perrucci presso la ditta di noleggio e che aveva messo a disposizione del gruppo la propria utenza telefonica mobile.

I due rapinatori, raggiunti dalle ordinanze emesse dal G.i.p. del tribunale di lecce, su richiesta della locale Procura della repubblica, una volta concluse le formalità di rito, sono stati accompagnati presso la casa circondariale di Foggia a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Il comandante provinciale dei carabinieri di Lecce, il colonnello Giampaolo Zanchi, si è personalmente complimentato con i militari di Tricase, per il brillante risultato raggiunto.



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