Si conclude con la conferma della condanna, seppur lieve, il processo di Appello sulla chiacchierata vicenda del presunto intervento chirurgico a cuore aperto eseguito con la collaborazione di un rappresentante di peacemaker, “smascherata” da Report. La Corte d’Appello (Presidente Carlo Errico) ha, dunque, confermato la sentenza di primo grado. Il sostituto procuratore generale Giovanni Gagliotta aveva invocato, invece, la non punibilità per la particolare tenuità del fatto.
Ricordiamo che, nel dicembre del 2018, il giudice monocratico Silvia Saracino, inflisse la pena di 3 mesi per Michele Galluccio Mezio, medico 67enne di Cavallino, ma originario di Galatina. 2 mesi di reclusione, invece, per il 48enne Fabio Tridici, di Supersano, addetto alle vendite per una ditta americana di peacemaker. Venne disposta la sospensione della pena e la non menzione della condanna per entrambi.
Ed entrambi vennero condannati al pagamento in favore dell’Asl, parte civile con l’avvocato Alfredo Cacciapaglia, di una provvisionale immediatamente esecutiva di 5.000 euro. Ed al risarcimento del danno da quantificarsi in separata sede.
Rispondevano di esercizio abusivo della professione medica, in concorso.
Tridici è difeso dagli avvocati Luigi ed Alberto Corvaglia, mentre Galluccio Mezio dall’avvocato Giuseppe Bonsegna. Secondo quanto sostenuto dalla difesa, non sarebbe vero che il dottore Mezio acconsentì affinché Tridici operasse al posto suo. Il consulente si trovava in sala operatoria per esercitare le sue funzioni di tecnico, per le quali era anche autorizzato. Il video di Report di durata assai breve, non dimostrerebbe il contrario.
I legali presenteranno ricorso in Cassazione dopo il deposito delle motivazioni di Appello.
L’inchiesta
I fatti si sarebbero verificati il 18 ottobre del 2013. Tridici, addetto alle vendite di una ditta americana – secondo il sostituto procuratore Roberta Licci (titolare dell’inchiesta) – avrebbe “accompagnato” il cardiochirurgo, con il consenso di quest’ultimo, nell’intervento a cuore aperto in sala operatoria, presso l’ospedale «San Giuseppe» di Copertino.
Il caso venne svelato nel corso della trasmissione Report, condotta da Milena Gabanelli e in onda su Rai Tre. Il filmato venne girato di nascosto da un altro tecnico presente in sala operatoria e si vedrebbe Fabio Tridici – munito di camice, guanti e mascherina – impegnato in un operazione di “riposizionamento di un elettrocatetere ventricolare” nel cuore di un ignaro paziente. Ancor prima che l’operazione venisse diffusa in televisione, Tridici venne licenziato dalla propria ditta, la Boston Scientific, una società americana specializzata nella vendita di apparecchi destinati agli ospedali.
Michele Galluccio Mezio rispondeva di una seconda imputazione per la medesima ipotesi di reato (esercizio abusivo della professione medica), ma venne prosciolto dall’accusa, “perché il fatto non sussiste”. L’uomo avrebbe acconsentito, secondo l’accusa, affinché altre persone, verosimilmente tecnici di aziende produttrici di pacemaker, lo sostituissero nelle visite ambulatoriali presso sette pazienti con la mansione di “controllo e programmazione di peacemaker”.
Secondo la Procura, sarebbero avvenute presso gli spazi ambulatoriali dello stesso ospedale, mentre Galluccio Mezio e Tridici erano impegnati nell’intervento chirurgico. Inoltre lo stesso cardiochirurgo,sempre in base a ciò che sosteneva l’Accusa, avrebbe falsamente attestato nel registro informatico dell’Asl, che quelle prestazioni ambulatoriali le avesse eseguite lui stesso.
Venne, inoltre, stralciata la posizione della conduttrice di Report Milena Gabanelli, del giornalista Sigfrido Ranucci autore del servizio e del tecnico che riprese l’operazione, Giuliano Micciullo. Per tutti l’accusa era di diffamazione, ipotesi di reato non ravvisata dalla Procura che chiese l’archiviazione, poi avallata dal gip.
