Al via il recupero dell’imbarcazione incagliata a Torre San Giovanni

Il natante, utilizzato per il trasporto di migranti, si è arenata sulle coste salentine lo scorso 16 dicembre. Il Magistrato ha dato il via libera allo smaltimento

Tutto parte nel pomeriggio del 16 dicembre scorso, quando, a circa un miglio dalla costa di Torre San Giovanni, è stata segnalata la presenza di un’imbarcazione da pesca di grandi dimensioni alla deriva (di 20 metri e di colore blu), vecchia, priva di sigle di identificazioni e senza passeggeri a bordo.

Il Militari della Guardia Costiera, hanno accertato l’incaglio dell’unità in prossimità dello stabilimento balneare “Euro Beach”, ma solo il giorno successivo, grazie alle condizioni meteo mitigate rispetto alla giornata precedente, sono riusciti a effettuare un’ispezione a bordo al fine di scongiurare ogni potenziale pericolo di inquinamento, risalire alle cause che hanno portato il natante ad arenarsi e alla provenienza dello stesso.

Giunti a bordo hanno notato la presenza di diversi indumenti, sia in sovracoperta che nei locali riservati alla stiva e una notevole quantità di contenitori in plastica per acqua potabile e per altro genere alimentare, dotati di etichetta straniera, presumibilmente araba.

Sulla fiancata dell’unità era presente una scritta di origine straniera, persiana dal significato: “Sahar” e non é stato rinvenuto alcun documento di bordo

Tuttavia si è accertato l’assenza di tracce inquinanti nello specchio d’acqua immediatamente prospiciente.

Il personale della Capitaneria di porto di Gallipoli ha quindi informato la Procura della Repubblica ritenendo che il peschereccio fosse stato utilizzato per il trasporto dei migranti. Il magistrato di turno, a questo punto, ha rilasciato il nulla osta alla distruzione dell’imbarcazione in quanto le condizioni sono tali da escludere una pronta ed economica riparazione ai fini della navigabilità e pertanto anche un possibile reimpiego per un eventuale utilizzo da parte di possibili persone interessate.

Presto l’Agenzia delle Dogane si occuperà di affidare i lavori per la distruzione del e riportare il tratto di litorale alla libera fruizione, evitando che il relitto possa costituire ingombro per la costa del versante ionico salentina.



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