Calimera, Leverano, Copertino e Martano. Sono questi i comuni finiti sotto i riflettori degli uomini in divisa che, da settimane, stanno controllando i beneficiari del reddito di cittadinanza per scoprire i chi, “nascondendo” o “dimenticando” di dichiarare qualcosa nel momento in cui ha compilato la domanda, percepisce il sussidio economico senza averne diritto. Andiamo con ordine.
A Calimera, i Carabinieri della locale stazione con l’aiuto dei colleghi del nucleo ispettorato del lavoro di Lecce hanno deferito in stato di libertà quattro persone. Grazie alle indagini del caso, gli uomini dell’Arma hanno scoperto che tutti, quando hanno compilato il documento per ottenere il beneficio, hanno omesso di indicare la presenza nei rispettivi nuclei familiari di una persona sottoposta a misura restrittiva.
Stesso copione a Leverano, dove a finire nei guai è stato un 30enne del posto. Anche in questo caso i militari della stazione locale con i colleghi dell’ispettorato del lavoro di Lecce hanno deferito in stato di libertà il giovane perché, al fine di ottenere il reddito cittadinanza, aveva dimenticato di indicare di essere convivente di un uomo sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere. Autorità Giudiziaria, enti assistenziali, previdenziali e fiscali sono stati informati dell’accaduto.
A Copertino, invece, sono finite nei guai sei persone: una (un 44enne) in carcere, quattro in detenzione domiciliare; una agli arresti domiciliari. “Fatali” anche per loro le verifiche dei militari della locale tenenza, con il determinante contributo del nucleo ispettorato del lavoro di Lecce. Dall’attività info-investigativa è emerso che percepivano indebitamente il “reddito di cittadinanza”. Essendo colpiti da una misura restrittiva non avevano diritto al beneficio. Le carte compilate sono state sequestrate.
A Martano, infine, è una donna ad essere deferita in stato di libertà. Percettrice del reddito di cittadinanza sin dal mese di aprile 2019, ha omesso di comunicare all’I.n.p.s. (ai sensi dell’art. 3 comma 13 del d.l. n. 2/2019) che il figlio era sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla p.g.. Particolare che avrebbe determinato una riduzione degli somme percepite erogate dallo Stato.
