Reddito di cittadinanza, scoperti 6 furbetti a Maglie. Hanno ottenuto più di 50mila euro

Continuano i controlli dei Carabinieri e degli uomini del Nil per ‘starnare’ i furbetti del reddito di cittadinanza. 6 quelli finiti nei guai a Maglie.

I riflettori degli uomini in divisa, impegnati in questi mesi a stanare i furbetti che hanno ottenuto il reddito di cittadinanza senza averne diritto, questa volta si sono accesi su Maglie, dove i militari del Nor della Locale compagnia hanno deferito in stato di libertà sei persone al termine dei controlli effettuati con la preziosa collaborazione degli uomini del Nil di Lecce. Il “copione” è sempre lo stesso: nel momento in cui si presenta la domanda per ottenere il beneficio economico ci si “dimentica” di scrivere qualcosa che farebbe perdere il diritto ad ottenere il sostegno.

Come detto, in sei sono finiti nei guai. Ognuno con una “motivazione” diversa. Un 28enne per aver comunicato nella domanda allegata alla richiesta, una residenza diversa da quella risultante all’anagrafe del comune di Martano. Un altro 28enne, invece, aveva dichiarato che nessun componente del nucleo familiare fosse intestatario a qualunque titolo o avesse piena disponibilità di autoveicoli immatricolati per la prima volta nei sei mesi antecedenti la richiesta.

Un 45enne per aver dichiarato di riunire il requisito della residenza continuativa in Italia nel biennio precedente alla data di presentazione della domanda.
Un 32enne, attualmente detenuto dal 16 ottobre 2019, è finito nei guai perché mentre percepiva il reddito di cittadinanza, ha dimenticato di comunicare la sopravvenuta condizione detentiva.

Una 31enne, invece, ha omesso di comunicare nella richiesta di reddito di cittadinanza, correttamente presentata al termine del periodo di fruizione da parte del coniuge, la condizione detentiva dello stesso. Infine, un 25enne per aver presentato domanda per il reddito di cittadinanza nonostante la concomitante sottoposizione alla misura cautelare degli arresti domiciliari.

L’importo totale percepito dalle persone deferite ammonta a più di 50mila euro. 52.825,44 € per la precisione.
L’Autorità Giudiziaria è stata informata dell’accaduto come anche l’Ufficio Inps competente che provvederà alla sospensione delle erogazioni.



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