Rapina in una pizzeria di Ugento. 19enne torna in libertà. Nei guai due minorenni e un maggiorenne

Il gip Sergio Tosi non ha convalidato il fermo ed ha revocato la misura dei domiciliari. Dal l’interrogatorio emergono importanti retroscena sui possibili autori materiali.

Il presunto complice dei rapinatori della pizzeria “Bar del Corso di Ugento, torna in libertà. E dall’interrogatorio del giovane, emergono importanti retroscena sui possibili autori materiali. Si tratterebbe di due minorenni, tra cui una ragazza di 16 anni ed un 14enne.

In mattinata, al termine dell’udienza, il gip Sergio Tosi non ha convalidato il fermo del 19enne. Ed ha revocato la misura degli arresti domiciliari. Il giovane è difeso dagli avvocati Silvia Fasano e Simone Viva. Invece, gli altri tre sono stati denunciati a piede libero.

La rapina risale alle ore 23.50 di venerdì scorso. Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Francesca Miglietta, il 19enne avrebbe avuto il ruolo di “palo”, assieme ad un altro maggiorenne. Invece, la rapina sarebbe stata messa in atto da due complici, entrambi minorenni. Quest’ultimi, facevano irruzione nella pizzeria “Bar del Corso”, con il volto travisato e armati di pistola che puntavano in direzione del titolare, degli avventori e della barista, intimando la consegna del denaro, dicendo: “Tatime i sordi, tatime i sordi”. E si impossessavano di 250 euro, che prelevavano dalla cassa. Consumata la rapina, i due minorenni si allontanavano verso una via, dove ad attenderli vi era l’autovettura dei complici, che ripartiva contromano, facendo perdere le proprie tracce. Il giorno dopo, il 19enne si presentava spontaneamente presso i carabinieri di Ugento e riferiva: “Ero in casa della fidanzata… citofonava… mi diceva di scendere che insieme a …  mi avrebbero accompagnato a casa. Sono salito in macchina e mi sono seduto sul sedile posteriore dietro all’autista. Il conducente si è fermato improvvisamente, si è girato e puntandomi una pistola mi ha intimato di passare alla guida del mezzo e mi diceva le testuali parole: “o fai quello che io ti dico oppure faccio del male a te e alla  tua famiglia”. Mi sono allora messo alla guida e ci siamo portati verso il centro del paese e… dopo avermi minacciato di restare con lui in auto con il motore acceso, ordinava ai due minorenni di scendere dall’auto, proferendo le testuali parola: “buttatevi sulla cassa”.

Il giovane ha inoltre aggiunto: “Preciso che i due minori… armati entrambi di pistole hanno effettuato la rapina portandosi presso quella pizzeria/bar e ritornando dopo pochi minuti. Io ripartivo velocemente dal posto. Preciso che durante il tragitto descritto i due minorenni si spogliavano degli indumenti che avevano indossato durante la rapina e scesi poi dal mezzo li bruciavano dopo averli cosparsi di alcool etilico.”

Il gip Tosi ritiene che non sussistano situazioni che inducano a dubitare della credibilità del 19enne: “Egli ha spiegato nellinterrogatorio di convalida di avere deciso di svelare ai carabinieri la vicenda oggetto dellodierno procedimento per ‘liberarsi da questo peso’ aggiungendo di essere rimasto sempre estraneo a contesti delinquenziali. Il racconto è poi significativamente riscontrato sul nucleo centrale delle accuse da molteplici elementi, quali, anzitutto, lesatta dinamica delle modalità di consumazione della rapina, per come descritta  dai testimoni e per come ricostruita oggettivamente sulla base dei filmati degli impianti di sorveglianza”.

Ed il gip Tosi aggiunge: “non appare allo stato degli atti del tutto inverosimile laffermazione secondo cui il prevenuto avrebbe partecipato allazione criminosa perché costretto dai compartecipi, ed in particolare sotto la minaccia delle armi da parte del”.

Ora si attendono gli ulteriori sviluppi della vicenda.



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