Su di lui pendeva un mandato di arresto europeo emesso dall’autorità giudiziaria tedesca nel marzo 2014. Il mandato d'arresto europeo è previsto nei confronti di chi ha commesso un reato grave in un paese dell’Unione, ma vive in un altro; il soggetto in questione può essere rinviato al paese in cui è stato emesso il provvedimento per essere sottoposto a giudizio rapidamente.
Nel caso di specie, le accuse erano di appropriazione indebita ed evasione fiscale e contributiva. Si tratta di uno dei titolari di una ditta edile di Nardò, specializzata nelle intonacature, Pantaleo Pelargonio di 56 anni.
A scovarlo, dopo quasi 2 anni dall’emissione del provvedimento in terra teutonica, sono stati proprio i carabinieri della stazione neretina. Insomma, l’uomo è stato beccato proprio nella sua città d’origine, in Salento.
I militari, nella giornata di ieri, grazie a mirati servizi di controllo e osservazione, hanno trovato il 56enne per condurlo presso la Casa Circondariale di Lecce di Borgo San Nicola, al termine delle formalità di rito e su disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
In base a quanto emerge, Pelargonio in qualità di dirigente della società edile, tra l’aprile e il gennaio 2013, avrebbe omesso di versare alle autorità le tasse relative ai contributi dei lavoratori dipendenti, appropriandosene – secondo l'accusa – senza giusto motivo.
Le cronache ci raccontano di numerosi casi di evasione fiscale, casi che arrivano sotto la lente delle Forze dell’ordine e che portano all'emissione di proveddimenti finalizzati al recupero delle somme non versate al Fisco.