Rubavano i dati delle carte di credito di ignari clienti per fare acquisti: due condanne ed una assoluzione

Il gup Alcide Maritati, al termine del processo con rito abbreviato, ha inflitto la pena di 3 anni ad Alessandro Mininanni e 2 anni e 8 mesi ad Ilenia Morciano. Assolto, invece, Mirko Fiorentino Maritati, 33 anni perché il fatto non sussiste.

Erano accusati di svariate truffe on-line con i dati delle carte di credito dei loro clienti ed è arrivata la condanna per due imputati. Il gup Alcide Maritati, al termine del processo con rito abbreviato, ha inflitto la pena di 3anni ad Alessandro Mininanni, 39enne e 2 anni e 8 mesi ad Ilenia Morciano, 37enne di Cavallino. Assolto, invece, Mirko Fiorentino Maritati, 33 anni (anche lui  cavallinese), "perché il fatto non sussiste".
  
Per tutti e tre gli imputati è "caduta" l'accusa di associazione a delinquere. Rispondevano dei reati di truffa aggravata sia tentata che consumata, del reato continuato in concorso di utilizzo di carte di credito clonate e frode informatica e sostituzione di persona. Il giudice ha disposto il risarcimento del danno da quantificare in separata sede a favore della società a cui fa capo il call center che si è costituita parte civile con gli avvocati Luigi Covella e Benevola Petrachi.
  
Mirko Fiorentino Maritati, 33 anni, assolto dalle ipotesi di reato più gravi, è stato condannato a soli 6 mesi per la detenzione di munizioni in casa (pena sospesa e non menzione della condanna).  Egli è difeso dall'avvocato Giuseppe Serratì. Alessandro Mininanni e Ilenia Morciano sono, invece, assistiti dagli avvocati Giancarlo Dei Lazzaretti e Michele Lombardi.
   
Secondo l'accusa rappresentata dal sostituto procuratore Roberta Licci, Mininanni che in quel periodo lavorava in qualità di operatore presso il call center, occupandosi del servizio clienti di una grossa compagnia di assicurazioni si procurava i dati sensibili delle loro carte di credito che, in teoria, servivano solamente per stipulare o rinnovare la polizza assicurativa. Dopodiché, entrava in scena la Morciano (che aveva lavorato come operatrice del call center) che utilizzando le credenziali dei clienti dell'agenzia, ritirava presso gli incaricati alla spedizione, i beni acquistati online (televisori, consolle ecc). La stessa Morciano sottoscriveva, utilizzando i nominativi che risultavano dalle carte di credito, le bolle di consegna.  
  
I clienti raggirati provenivano da diverse città: Roma, Firenze, Livorno, Torino, ma anche da Lecce.  Infine, Mirko Fiorentino Maritati avrebbe messo a disposizione dei due complici, i propri locali di un circolo di Cavallino, utilizzandone l'indirizzo per la consegna dei beni. Accusa, come detto, " caduta" al termine del processo. Gli episodi "incriminati" si sarebbero verificati nel settembre di due anni fa.
  
L'inchiesta, a firma del sostituto procuratore Roberta Licci, fu avviata dopo la denuncia delle vittime di truffa. Seguirono accurati accertamenti che si conclusero con perquisizioni e sequestri. Le indagini sono state condotte dai Carabinieri di Cavallino e dai colleghi del Nucleo Radiomobile di Lecce. 



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