Sanremo 2025: le pagelle della prima serata all’Ariston

Chiusa la prima serata del Festival di Sanremo ecco le pagelle delle canzoni in gara. Tra tormentoni e sorprese, tutti i voti…

Si è aperta ieri sera, 11 febbraio 2025, la 75ª edizione del Festival di Sanremo, condotta da Carlo Conti, insieme a Gerry Scotti e Antonella Clerici. Una prima serata interessante, che ha visto esibirsi i 29 cantanti in gara, tra nuove proposte e big della musica italiana.

Le pagelle della prima serata

Gaia – “Chiamo io chiami tu” – Voto: 6: Un brano fresco e orecchiabile, perfetto per l’estate, ma che forse non spicca per originalità. Gaia è comunque una garanzia sul palco.

Francesco Gabbani – “Viva la vita” – Voto: 6: Gabbani torna a Sanremo con una canzone che invita a vivere appieno ogni momento. Il testo è un po’ scontato, ma la melodia è coinvolgente.

Rkomi – “Il ritmo delle cose” – Voto: 7: Un brano dal sound moderno e accattivante, che si sposa perfettamente con l’orchestra. Niente male.

Noemi – “Se t’innamori muori” – Voto: 7.5: Classico brano di Noemi che come sempre funziona alla perfezione. La sua voce graffiata lo rende uno dei più belli della serata.

Irama – “Lentamente” – Voto: 5.5: Un pezzo con un testo profondo, ma un po’ troppo ridondante. Si sente notevolmente la presenza di Blanco.

Coma_Cose – “Cuoricini” – Voto: 5.5: Ora come ora può suonare strana, ma si candida nella lista delle probabili hit di quest’anno. Rimane un po’ troppo semplice e per ora non è un pezzo che “spacca”

Simone Cristicchi – “Quando sarai piccola” – Voto: 7.5: Emozione sia per lui che per il pubblico. Più poesia che canzone, ma una poesia divina, il pubblico ne è la conferma.

Marcella Bella – “Pelle di diamante” – Voto: 5.5: Un inno femminista con un tono potente, ma che non convince il pubblico.

Achille Lauro – “Incoscienti giovani” – Voto: 8.5: Un inedito che racconta una storia vera, come tutti i suoi brani d’altronde. Prodotto di altissima qualità.

Giorgia – “La cura per me” – Voto: 7.5: Un altro testo significativo e profondo. Un bel brano da Giorgia, con una voce così perfetta da poter cantare anche la formazione del Fantacalcio e renderla un capolavoro.

Willie Peyote – “Grazie ma no grazie” – Voto: 8.5: La freschezza nei brani di Willie non manca mai. Un brano leggero e ironico ma con un significato profondo, l’opportunità l’hai sfruttata più che alla perfezione Willie.

Rose Villain – “Fuorilegge” – Voto: 6: Prodotto commercialmente di qualità, strutturalmente simile all’ultimo brano portato a Sanremo dall’artista, forse troppo commerciale.

Olly – “Bastarda nostalgia” – Voto: 6.5: Canzone malinconica, giovanile e di qualità, a prescindere dai risultati al Festival, farà strada.

Elodie – “Dimenticarsi alle sette” – Voto: 7: La diva assoluta in tutto il programma. Un brano adatto a lei che le esce bene, non eccelle ma funziona.

Shablo ft. Guè, Joshua e Tormento – “La mia parola” – Voto: 8: Un po’ di sano rap misto al gospel e alla musica black che fa bene al programma. Scelta azzardata ma pagante di portare al Festival la cultura hip-hop. Approved.

Massimo Ranieri – “Tra le mani un cuore” – Voto: 6: Significato del brano ingiudicabile per quanto profondo, tuttavia la lentezza crea un po’ di monotonia che non lo fa spiccare.

Tony Effe – “Damme ma mano” – Voto: 4.5: A sorpresa troviamo un Tony fuori dalle sue corde. L’idea carina ma per niente adatta all’artista che snaturalizza e floppa fortemente.

Serena Brancale – “Anema e core” – Voto: 7.5: Canzone che richiama perfettamente le sonorità della sua musica e che risveglia dalla bolla sentimentale il pubblico di Sanremo, l’ennesima hit di un’artista infinita.

Brunori Sas – “L’albero delle noci” – Voto: 8: Cantautorato che merita altamente la top 5 in classifica, metafore di un significato immenso e una storia vissuta dall’artista stesso che porta sua figlia al Festival, la prima apparizione a Sanremo è stata di ottima qualità.

Modà – “Non ti dimentico” – Voto: 5.5: I Modà tornano col loro stile, ma rimasti al passato e non adattati ai tempi odierni, la loro classicità è eccessiva.

Clara – “Febbre” – Voto: 6: Rimane sulle sue sonorità di sempre, e nonostante la produzione di Dardust e la bella voce, forse annoia un po’.

Lucio Corsi – “Volevo essere un duro” – Voto: 9: Brano vero, reale, sentito, vissuto, un brano che parla dell’imperfezione di ognuno di noi relazionata alle aspettative troppo alte che il mondo ha. Una sorpresa che stupisce tutti. Una sorpresa che merita altamante la Top5.

Fedez – “Battito” – Voto: 8.5: Finalmente Fedez torna al suo ottimo rap, lo fa con stile e lo fa unendo il suo genere natio, con un dance pop potente che rimane in testa. Il prodotto qualitativamente più alto di tutto il Festival.

Bresh – “La tana del granchio” – Voto: 6.5: Un testo profondo, con toni ed espressioni da cantautore che segue bene le scie della sua hit “Guasto d’amore”.

Sarah Toscano – “Amarcord” – Voto: 5.5: Un pop un po’ ripetitivo, sulla falsa riga di Annalisa. Qualche imperfezione vocale dovuta all’emozione, ma questa ragazza ha talento e farà strada.

Joan Thiele – “Eco” – Voto: 8: La chitarra si sposa benissimo col brano. Testo non profondissimo ma stile e canzone, totalmente approvati

Rocco Hunt – “Mille Volte Ancora” – Voto: 6.5: Rocco fa quello per cui è diventato famoso, finalmente torna al suo rap profondo parlando del suo vissuto, tutto sommato un buon brano

Francesca Michielin – “Fango in paradiso” – Voto: 6: Sonorità che ricordano il pop odierno americano che ovviamente sa di Francesca Michielin che vocalmente non sbaglia nulla, ma non impressiona.

The Kolors – “Tu con chi fai l’amore” – Voto: 6: Altra hit che andrà bene quest’anno. Forse già sentita, tuttavia regge.

(PH Marco Perulli)