Voleva andare via, come qualunque ragazzina nel fiore dell’età che sogna una vita diversa lontano dal piccolo paesino in cui è cresciuta, proprio come aveva fatto il fratello più grande che aveva mollato tutto e si era trasferito a Milano. Riecheggiano ancora quelle parole dette, forse in un momento di rabbia, o forse con una lucidità impressionante per una 15enne: «sparirò da Avetrana, mi taglierò e tingerò i capelli per non farmi riconoscere». Per questo quando Sarah Scazzi, sparì improvvisamente in un assolato pomeriggio di agosto, nessuno ha pensato subito al peggio. L’hanno cercata in lungo ed in largo, per giorni. Ogni pista è stata battuta senza lasciare nulla al caso. Ogni personaggio è stato studiato nei dettagli. Sono stati ascoltati amici, partenti e testimoni per tentare di trovare qualunque indizio utile.
Quel 26 agosto 2010 però il destino di quell’esile ragazzina era già stato scritto. Il tragico epilogo arrivò circa 40 giorni dopo, nella notte tra il sei ed il sette ottobre quando, in diretta televisiva, durante la trasmissione «chi l’ha visto?» venne annunciato il ritrovamento del corpo della piccola Sarah in un pozzo in contrada Mosca a pochi chilometri dalla villetta di Via Deledda, lì dove è nato il giallo di Avetrana racchiuso in una manciata di minuti e poche centinaia di metri, quelli percorsi da Sarah per raggiungere da casa sua la cugina che l’aspettava per andare al mare.
Un mistero che ha scalfito persino il volto impassibile, sempre gentile con tutti, ma troppo “freddo” di mamma Concetta, che ha vissuto il calvario della scomparsa di una figlia con contegno, senza mostrare un segno di cedimento, almeno fino a quando, ormai non c'era più nessuna speranza.
Con il passare del tempo, i dubbi invece che chiarirsi sono aumentati: resta, a distanza di quattro anni, ancora senza risposta la domanda principale di questa triste vicenda: chi ha ucciso la piccola Sarah? Michele Misseri che ha tentato più e più volte di addossarsi la responsabilità dell’omicidio. O Sabrina e Cosima Serrano riconosciute colpevoli di omicidio almeno secondo la sentenza di primo grado? In quella villetta di via Deledda, in quell’assolato pomeriggio del 26 agosto, Sarah Scazzi ha perso la vita: è stata questa l’unica certezza da quell’ormai lontano 2010. Se qualcuno non avesse scelto di nascondersi dietro la “menzogna” forse le cose sarebbero andate diversamente.
Così, a pochi giorni da questa triste ricorrenza, mamma Concetta torna a parlare in in una intervista a “Gente” di Sabrina Misseri «è giovane, può essere recuperata. Se si pentisse io la perdonerei e la mia fede nei Testimoni di Geova mi aiuterebbe. Ma purtroppo è rovinata da sua madre» ha dichiarato sa signora Serrano che, però, riserva alla sorella le parole più dure: «è fatta d'acciaio – spiega – io la conosco meglio di me stessa. Non crollerà mai, il suo silenzio durerà per sempre».
Di una cosa è certa: «i Misseri non parleranno mai perché a loro non conviene. Dovrebbero dire la verità: solo così potrei capire se potevo fare qualcosa per mia figlia, se potevo salvarla».