Nella mattinata di ieri, gli agenti della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di Nardò, in operazione congiunta con l’Ufficio Locale Marittimo della Guardia Costiera di Torre Cesarea, su segnalazione dell’Area Marina Protetta-Porto Cesareo e degli Ispettori Ambientali Comunali di Legambiente della località rivierasca, hanno individuato e denunciato, in stato di libertà un 36enne originario di Ugento.
Quest’ultimo si è reso responsabile di uno scavo subacqueo illegale, in piena Area Marina Protetta e in una zona di interesse storico e archeologico e di particolare vulnerabilità ambientale.
In particolare, l’uomo ha scavato diverse decine di metri quadrati di fondale marino, attraverso l’uso improprio del suo scooter subacqueo.
Nella circostanza, è riuscito a creare ampie buche – profonde anche un metro – attraverso la propulsione generata dalla potente elica dello scooter o trascinatore marino per la ricerca e raccolta di metalli.
Tale condotta incide negativamente sugli habitat marini della Riserva di Stato, particolarmente fragili e severamente protetti da normative nazionali e internazionali. Per tale motivo è stato denunciato a piede libero ai sensi degli artt. 19 e 30 della legge 394/1991 e 734 del codice penale.
Inoltre la costosa attrezzatura è stata sottoposta a sequestro penale.
