Maxi operazione antidroga Battleship. Arrivano alcuni “sconti di pena” al termine del processo di Appello

La Corte di Appello ha emesso nelle scorse ore il verdetto nei confronti di 22 imputati, con cui ha anche confermato diverse condanne

Arrivano alcuni sconti di pena al termine del processo di Appello relativo alla maxi operazione antidroga “Battleship“.

La Corte di Appello (presidente Vincenzo Scardia) ha emesso nelle scorse ore il verdetto nei confronti di 22 imputati. Confermata la condanna a: 20 anni per Alessandro Caracciolo, detto “Frasola”, 59enne di Monteroni e per la moglie Maria Antonietta Montenegro, 52enne; 14 anni a Salvatore Conte, 54enne di Leverano; 6 anni per Andrea Carlino, 34enne di Racale; 7 anni per Loris Pasquale Casarano, 47enne di Taviano; 2 anni ed 8 mesi a Stefano De Leo, 46enne di Monteroni; 4 anni e 8 mesi e Ivan Mario Greco, 34, di Alliste.

La Corte d’Appello ha invece ridotto la pena per altri 15 imputati. Inflitti 12 anni, 9 mesi e 10 giorni a Mirco Burroni, 38 anni di Lequile (16 anni ed 8 mesi); 13 anni, 10 mesi e 20 giorni ad Angelo Cosimo Calcagnile, 46enne di Leverano (18 anni e 4 mesi); 10 anni e 8 mesi per Simona Caracciolo, 30enne di Monteroni (14 anni); 10 anni, 2 mesi e 20 giorni per Antonio Cordella, 53enne, di Leverano (12 anni); 9 anni e 4 mesi per Alessandro Iacono, 38enne di Leverano (11 anni); 9 anni, 1 mese 10 giorni per Cristian Nestola, 34enne di Leverano (16 anni e 8 mesi); 8 anni, 9 mesi e 10 giorni ad Andrea Quarta noto come Bisca, 37enne, di Leverano (9 anni e 4 mesi); 10 anni e 6 mesi a Michele Antonio Ricchello, 44enne di Alliste (16da anni e 2 mesi); 13 anni e 10 mesi per Massimiliano Lorenzo, 43 anni di Monteroni (16 anni e 2 mesi ); 1 anno e 4 mesi per Andrea Ricchello, 32enne di Monteroni (2 anni); 5 anni, 7  mesi e 10 giorni per Bruno Guida, 43enne di Leverano (6 anni e 6 mesi ); 5 anni e 4 mesi e 20 giorni per Andrea Quarta, noto come “Pecora”, 45 anni di Monteroni (5 anni e 6 mesi); 6 mesi e 20 giorni a Cristian Raganato, inteso “Pastina”, 27enne di Copertino (8 mesi); 2 anni e 4 mesi per Carlo Squittino, 49enne di Castro (2 anni e 8 mesi); 18 anni, 6 mesi e 20 giorni per Altin Shehaj, 40enne albanese residente a Melissano (20 anni).

In primo grado, il gup Simona Panzera, al termine del rito abbreviato, aveva inflitto oltre due secoli di carcere.

Il collegio difensivo

Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati: Stefano Stefanelli, Giuseppe Bonsegna, Mario Coppola, Ladislao Massari, Angelo Vetrugno, Cosimo D’Agostino, Luca Puce, Giuseppe Romano, Massimo Bellini, Francesco Fasano, Rita Ciccarese, Stefano Pati, Giuseppe Presicce, Rocco Vincenti, Pantaleo Cannoletta.

L’inchiesta

L’inchiesta “Battleship” condotta dagli uomini del Gico della Guardia di Finanza, è culminata nel marzo del 2019, con 14 arresti (a seguito di ordinanza di misura cautelare emessa dal gip) ed ha permesso di smantellare l’associazione mafiosa “Caracciolo-Montenegro”.

Il gruppo aveva fatto del consenso sociale un marchio distintivo. Lo dimostrerebbero le ripetute richieste ai vertici dell’organizzazione affinché si interessassero per dirimere le più disparate controversie private o per tornare in possesso di beni o merci precedentemente rubati.

L’operazione “Battleship” ha dimostrato il ruolo chiave delle donne del “clan”. Impartivano ordini, dirigevano le operazioni, anche le più delicate e spesso ci mettevano la faccia rendendosi protagoniste di minacce ed intimidazioni.



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