Avrebbe tormentato una donna con una serie di mail e messaggi WhatsApp. Massimo Manera, 59 anni, sindaco di Sternatia e presidente della fondazione “La Notte della Taranta”, risulta indagato per atti persecutori con l’aggravante di aver commesso il fatto con strumenti informatici.
Il pubblico ministero Erika Masetti, nelle scorse ore, ha fatto notificare l’avviso di conclusione delle indagini nei confronti del “primo cittadino”.
I fatti, secondo l’accusa, si sarebbero verificati a partire dal mese di dicembre del 2021. Manera avrebbe perseguitato la donna costringendola a modificare le proprie abitudini di vita. E la presunta vittima, in alcune occasioni avrebbe chiesto alle amiche di accompagnarla nelle uscite pubbliche. Non solo, poiché Manera l’avrebbe molestata inviandole una lunga serie di mail e messaggi WhatsApp. E avrebbe continuato a importunarla, nonostante la richiesta della donna di non essere più contattata, tanto da indurla a richiedere al Questore un provvedimento di ammonimento che veniva disposto nell’ottobre del 2022.
E sempre secondo l’accusa, Manera, nonostante ciò, dopo averla incontrata ad un evento pubblico, l’avrebbe seguita per le vie del centro di Lecce. E successivamente le avrebbe mandato una serie di mail.
Occorre precisare che l’avviso di conclusione delle indagini non rappresenta una sentenza di condanna anticipata. L’atto consente all’indagato di conoscere le accuse mosse contro di lui e di potersi difendere.
In una nota, il suo difensore, l’avvocato Stefano De Francesco spiega: “Per rispetto al lavoro della Magistratura, ci asteniamo, doverosamente, da qualunque commento sul merito alla vicenda. Il clamore mediatico (che speravamo non giungesse in una fase così prematura del procedimento) e il ruolo pubblico del Manera (rimarcato dai titoli della notizia già apparsi) impongono solo di precisare che abbiamo provveduto a rappresentare le nostre ragioni al Pubblico Ministero, anche attraverso una articolata memoria difensiva, supportata da ampia documentazione. E l’avvocato conclude, affermando: “Attendiamo pertanto serenamente il lavoro e le decisioni dei Giudici, confidando che venga al più presto dichiarata l’assoluta infondatezza della ipotesi di reato”.
La donna è assistita dall’avvocato Massimo Bellini.
