È stata intensa l’azione su tutto il territorio provinciale da parte dei Carabinieri forestali. Da Castrignano del Capo a Taviano e ancora ad Otranto, sono state tre le persone individuate, oltre ad una ditta, dall’azione di controllo degli uomini in divisa per lo smaltimento illecito di rifiuti.
In località “Spisse”, a Castrignano del Capo, un operaio residente a Matino è stato deferito in stato di libertà che stava tentando di smaltire illecitamente alcuni rifiuti. All’interno di una cava di tufo dismessa, infatti, con l’aiuto di una motopala gommata l’uomo smaltiva materiale terroso e rifiuti come lastre derivanti dalla demolizione di manti stradali, blocchi di cemento derivanti da scavi per la sostituzione di tubature di acquedotto, oltre a travetti e mattoni.
Questi rifiuti derivavano da lavori pubblici di riqualificazione di un comune limitrofo. Nel corso del tempo, con l’accumulo del materiale così occultato è stato realizzato un rilevato della lunghezza di 40 metri circa, lungo 11 metri ed alto 5 metri circa. Si tratterebbe di un volume approssimativo di 2.200 metri cubi.
Non meno grave quanto scoperto a Taviano, in località “Mancaversa” dove il personale della stazione di Gallipoli ha deferito in stato di libertà un uomo di 48 anni, in qualità di operaio di una ditta locale. L’uomo, infatti, trasportava rifiuti speciali non pericolosi su un autocarro Fiat Iveco 65, senza alcuna autorizzazione per il trasporto rifiuti. In particolare, i carabinieri hanno fermato l’operaio alla guida del mezzo mentre trasportava mattoncini autobloccanti misti a cemento, derivanti da lavori edili, in mancanza di autorizzazioni e formulari identificativi dei rifiuti.
Il 48enne e la ditta, intestataria dell’autocarro posto sotto sequestro, sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro, del reato di gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi.
È stato colto in flagranza di reato un settantenne di Otranto, deferito in stato di libertà. L’uomo, infatti, nell’agro del Comune di Otranto, attuava un’attività di smaltimento illegale di rifiuti speciali tramite combustione. I rifiuti venivano bruciati direttamente a contatto con il terreno. Si trattava di teli di plastica, ombreggianti, tavole da cantiere, bancali in pallet e rifiuti urbani.