Presunti aiuti giudiziari in cambio di favori, il Csm sospende Emilio Arnesano

Nei giorni scorsi si era tenuta l’udienza camerale a porte chiuse presso la sezione disciplinare, nei confronti del pubblico ministero attualmente agli arresti domiciliari.

Il Csm ha disposto la sospensione dalle funzioni e dallo stipendio, per il magistrato Emilio Arnesano, arrestato nell’inchiesta sui presunti aiuti giudiziari in cambio di favori, anche di natura sessuale con giovani avvocatesse.

Il collegio (Presieduto da un membro laico) composto da sei giudici ha accolto l’istanza avanzata dal Procuratore Generale della Corte di Cassazione Riccardo Fuzio.

Nei giorni scorsi si era tenuta l’udienza camerale a porte chiuse presso la sezione disciplinare.

Il Riesame

Il 27 dicembre, invece, si è discusso l’istanza di Riesame per il 61enne di Carmiano. Il pm indagato doveva difendersi dalle pesanti accuse di corruzione in atti giudiziari, corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, abuso di ufficio.

Il Riesame di Potenza ha accolto parzialmente l’istanza presentata dai legali Luigi Covella  e Luigi Corvaglia concedendo gli arresti domiciliari e annullando l’accusa di falso (riguardante l’acquisto di una barca ad un prezzo di favore).

Le accuse

Secondo il gip di Potenza, il magistrato “vendeva l’esercizio della sua funzione giudiziaria in cambio di incontri sessuali e altri favori” come accadde con l’avvocatessa. Non solo, anche con la sua amica Federica Nestola. Arnesano confermava che avrebbe parlato con il commissario d’esame Mario Ciardo, al fine di concordare le domande (cosa che sarebbe realmente avvenuta con esito positivo). Come nel caso dell’avvocatessa Manuela Carbone, per la quale il magistrato sarebbe intervenuto (in merito ad un procedimento da parte dell’ordine) parlando con il Presidente del consiglio di dipliscina Augusto Conte. L’intercessione del pm avrebbe avuto esito positivo e la donna in cambio avrebbe accettato (solo sulla carta) la proposta una serie di appuntamenti intimi.

Il gip nell’ordinanza si sofferma anche sul rapporto di Arnesano con Carlo Siciliano e Giorgio Trianni e si fa riferimento ad una piscina in sequestro nei confronti di quest’ultimo alla cui restituzione (Arnesano era titolare del procedimento) “venivano preordinate delle battute di caccia…per poter favorire la risoluzione del problema”.
Nell’ordinanza, vengono, poi, evidenziati altri favori, tramite il Dirigente Carlo Siciliano. In un caso, per far ottenere al Direttore dell’Asl Ottavio Narracci (anch’egli indagato e ristretto ai domiciliari) l’assoluzione dall’accusa di peculato davanti al Tribunale di Lecce.

Infine, Arnesano avrebbe offerto il proprio aiuto giudiziario per due procedimenti penali che riguardavano il primario di Ortopedia, Giuseppe Rollo, ottenendo in cambio l’intercessione per una visita specialistica nel Nord Italia.

 



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