Si toglie la vita in Carcere, la Procura apre un’inchiesta. Si cercano risposte nell’autopsia

Una morte dai contorni poco chiari. I familiari, assistiti dall’avvocato Roberto De Matteis, hanno presentato una denuncia

La Procura apre un’inchiesta sulla morte di Matteo Luca Tundo, il 32enne di Lizzanello morto in cella, nel carcere di Borgo San Nicola. La magistratura intende ricostruire con esattezza le cause e la dinamica dell’estremo gesto. Il sostituto procuratore Giovanni Gallone ha aperto un fascicolo d’indagine. In mattinata, si è svolta l’autopsia affidata al medico legale Roberto Vaglio. I risultati dell’esame saranno depositi entro il termine di 60 giorni.

I fatti

Tre giorni fa, il 32enne era stato arrestato dai carabinieri, dopo essere evaso dai domiciliari spinto da una crisi d’astinenza. Pare fosse scappato per cercare cocaina, per rifornirsi di droga. Arresrato dagli uomini dell’Arma, è stato processato per direttissima. Il 23 maggio, intorno alle ore 22.00, il giovane si è tolto la vita in carcere, nella cella di isolamento (era il testimone chiave dell’omicidio di Gabriele Manca). Il 32enne, secondo le prime indiscrezioni, si sarebbe impiccato con un lenzuolo.

Una morte, ad ogni modo, dai contorni poco chiari. I familiari, assistiti dall’avvocato Roberto De Matteis, hanno presentato una denuncia presso il posto fisso di polizia dell’Ospedale. In particolare ritengono che il gesto estremo sia stato causato da una crisi d’astinenza da sostanze stupefacenti. Dunque, chiedono di verificare se a Matteo siamo stati somministrati i farmaci di cui aveva bisogno, come segnalato dalla famiglia.