Prese parte all’agguato contro un 28enne, preso il complice del bulgaro

Preso anche il complice del bulgaro che pestò a sangue e sparò ad un suo connazionale, mosso da ‘motivi’ ancora sconosciuti. Si tratta di un volto noto alla cronaca locale

C’era anche Ferdinando Librando, 53enne di Melissano quando Martin Georgiev Asenov, 33enne bulgaro entrò in casa di un suo connazionale, pestandolo a sangue e ferendolo con un colpo di pistola fra la coscia e il bacino. Le testimonianze ascoltate dopo l’accaduto avevano indirizzato gli uomini dell’Arma a pensare al coinvolgimento di un complice nell’agguato che si consumò la sera del 21 aprile.

Asenov, al momento dell’irruzione in casa della vittima, non era solo, ma ‘accompagnato’ da un salentino rimasto senza nome fino a poco fa.

I sospetti devono essere diventati certezze se il 53enne, personaggio noto alla cronaca locale, ha ricevuto la visita dei militari. I carabinieri della Sezione operativa della compagnia di Casarano  e i colleghi della stazione di Melissano hanno bussato alla porta della sua abitazione stringendo tra le mani un’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce.

Se per il bulgaro le manette sono scattate subito, al 53enne è stato presentato il conto dopo più di un mese. Ora, dovrà difendersi anche lui dalle accuse di tentato omicidio in concorso, lesioni personali aggravate in concorso e detenzione abusiva di armi e munizioni.

Una volta concluse le formalità di rito, per Librando si sono aperte le porte del Carcere di Lecce.

L’aggressione a Torre San Giovanni

Le lancette dell’orologio avevano da poco segnato le 22.30 quando al 112 è arrivata una richiesta di aiuto. Al telefono, una donna disperata che ha raccontato agli uomini dell’arma che suo marito era stato picchiato. Una gazzella si è precipitata sul posto, ma qualcosa non quadrava. Il ferito aveva sul corpo i segni delle botte ricevute, anche violente, ma sanguinava abbondantemente come se fosse stato raggiunto da un colpo di pistola. Eppure, di armi non si era parlato nella chiamata. Quando è stato accompagnato in Ospedale, in effetti aveva una ferita provocata da un’arma.  Una pistola Franchi con matricola abrasa, che il bulgaro – rintracciato dopo un’indagine lampo – ha puntato anche contro i Carabinieri. Bloccato e condotto in carcere ora è stato raggiunto anche dal complice del raid.



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