Pestarono a sangue e ferirono con un colpo di pistola un 28enne bulgaro.
Al termine del processo con rito abbreviato, che consente lo sconto di pena di un terzo, il gup Carlo Cazzella ha inflitto la pena di 14 anni ed 8 mesi a Ferdinando Librando, 53enne di Melissano (considerando la recidiva infraquinquiennale) e 9 anni e 4 mesi a Martin Georgiev Asenov, 33enne bulgaro.
Rispondevano entrambi di tentato omicidio. Sono assistiti dall’avvocato Stefano Pati che ha chiesto la riqualificazione del reato, in lesioni personali gravi. Una volta depositate le motivazioni della sentenza, il legale presenterà ricorso in Appello.
Il pm Maria Consolata Moschettini, invece, aveva invocato la pena di 12 anni per Librando e di 10 anni per Asenov.
L’aggressione a Torre San Giovanni
L’episodio si è verificato il 22 aprile scorso, a Torre San Giovanni (Marina di Ugento). Erano da poco passate le 22.30, quando al 112 è arrivata una richiesta di aiuto. Al telefono, una donna riferiva agli uomini dell’arma che suo marito era stato picchiato. Il ferito, un 28enne di origini bulgare, aveva sul corpo i segni delle botte ricevute e sanguinava abbondantemente. Quando è stato accompagnato in Ospedale, si è scoperto che una ferita era stata provocata da un’arma. Una pistola Franchi con matricola abrasa che Asenov – rintracciato dopo un’indagine lampo – ha puntato anche contro i militari. Per il 33enne le manette sono scattate subito; invece Librando, circa un mese dopo, è stato raggiunto da un’ordinanza di misura cautelare in carcere, a seguito delle indagini condotte dai carabinieri del Norm di Casarano, coadiuvati dai carabinieri della compagnia di Melissano.
Secondo l’accusa, Asenov al momento dell’irruzione in casa della vittima era ‘accompagnato’ da Librando. Entrambi armati di pistola, colpivano l’uomo con calci e pugni e con una mazza da baseball, a seguito del suo rifiuto a lavorare con loro per il trasporto di armi e droga dalla Bulgaria. Quindi minacciavano la moglie con una pistola e infine sparavano due colpi in aria. La vittima dell’aggressione veniva ferita ad una gamba, ma riusciva a scappare assieme alla coniuge, evitando il peggio.
