“Il colpo di pistola è partito per sbaglio”: si difende così l’agricoltore arrestato per tentato omicidio

Angelo Baglivo, il 37enne di Noha arrestato con l’accusa di tentato omicidio, ha risposto alle domande del Gip Simona Panzera,

Un colpo di pistola partito accidentalmente, senza alcuna volontà omicida. Angelo Baglivo, 37enne di Noha, è stato ascoltato in mattinata dal gip Simona Panzera, nell’ambito dell’udienza di convalida dell’arresto, presso la Casa Circondariale di Borgo San Nicola.

Assistito dall’avvocato Donato Sabetta, l’arrestato ha risposto alle domande del giudice, sostenendo che non era sua intenzione uccidere G. G., l’operaio 27enne di Galatina.

Baglivo ha riferito che, dopo una ‘discussione’ per la compravendita di un cavallo, la situazione è degenerata. Il 37enne ha preso una pistola che si trovava nel garage della masseria ed è partito accidentalmente un colpo all’indirizzo del 27enne.

A seguito di perquisizione domiciliare, i Carabinieri hanno trovato anche un fucile a canne mozze. Baglivo, dinanzi al giudice, non ha fornito indicazione precise circa la provenienza delle armi.

Angelo Baglivo risponde delle accuse di tentato omicidio e di porto e detenzione di arma clandestina e di arma comune da sparo.

Il gip Simona Panzera, nelle prossime ore, dovrebbe convalidare l’arresto e confermare la misura del carcere, come richiesto dal pm Alberto Santacatterina.

I fatti

Le lancette avevano da poco segnato le 14.30 di giovedì, quando i due si sono incontrati all’interno di una masseria di proprietà del padre di Baglivo, nelle campagne tra Noha e Cutrofiano, in contrada Sirgole. Un appuntamento, come detto, per parlare di affari. La discussione – per la compravendita di un cavallo – è diventata sempre più animata, fino a quando l’agricoltore ha impugnato la pistola calibro 7,65 e ha premuto il grilletto. G.G. (anche lui incensurato) è stato colpito in pieno viso, ma è scampato alla morte. Una volta soccorso, è stato ricoverato nel reparto di Rianimazione del “Vito Fazzi” di Lecce, e sarà sottoposto ad un delicato intervento chirurgico per la rimozione del proiettile. Le sue condizioni sono gravi, ma non sarebbe in pericolo di vita.

L’operaio ferito è assistito dall’avvocato Angelo Greco. Il legale potrebbe a breve chiedere l’incidente probatorio per acquisire la sua testimonianza, prima dell’intervento chirurgico.
La difesa di G.G. sostiene come Baglivo lo stesse cercando per parlargli ed allora l’operaio avrebbe deciso di recarsi personalmente da lui. Arrivato presso la masseria, avrebbe avuto un diverbio con Baglivo sulla vendita di un cavallo. Questi voleva acquistarlo per ragioni di agricoltura, mentre G.G. gli aveva spiegato che per questioni burocratiche poteva cederlo solo per destinarlo al macello.

Di fronte al diniego e dopo che l’operaio aveva preso la macchina per andar via, Baglivo avrebbe preso la pistola dall’interno di un trattore per poi esplodere il colpo.
G.G., sarebbe però riuscito a telefonare ad un zio che accorso sul posto lo avrebbe condotto in ospedale.

Sul posto, si sono precipitati i Carabinieri della stazione di Galatone, insieme ai colleghi del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Gallipoli, del Nucleo investigativo e della Sezione investigazione scientifica del comando provinciale.

In seguito, è stato identificato l’aggressore. Messo alle strette dai militari, si è arreso e li ha condotti in un casolare abbandonato, dove poco prima aveva nascosto l’arma.



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