“Stiamo andando a trovare una zia” e invece cercavano anziani da truffare. Fermati due campani

La Polizia Locale di Cutrofiano ferma due giovani di origini campane, “noti” per la loro capacità di truffare gli anziani, ingannandoli con la tecnica del “finto carabiniere”.

Sembravano due giovani qualsiasi che si aggiravano per il centro storico di Cutrofiano, ma qualcosa nel loro comportamento deve aver insospettito gli uomini della Polizia Locale che hanno deciso di vederci chiaro. Poi il sospetto: i due – uno di 18 anni e l’altro di 26, entrambi di origini campane – che si muovevano a bordo di una Volkswagen T-Cross nera, noleggiata a nome di altre persone, probabilmente cercavano anziani da truffare. Questo il dubbio sorto dopo il controllo scattato perché qualcosa in loro aveva attirato l’attenzione degli occhi attenti degli agenti.

Quando gli agenti li hanno fermati, i due hanno cercato di giustificare la loro presenza sul territorio con una scusa: “Dobbiamo andare a trovare una anziana zia”, hanno detto, cercando di apparire innocui. Ma quando è arrivata la richiesta di chiarimenti – nome, cognome e indirizzo della fantomatica zia – il castello di bugie è crollato. Nessuna risposta, nessun dettaglio. È stata la scusa della “finta zia” a tradirli. La Polizia Locale ha subito capito che non si trattava di due semplici visitatori.

Il sospetto di trovarsi davanti a due truffatori, a questo punto, diventava una certezza. La conferma è arrivata subito dopo, quando sono stati invitati a seguire gli agenti in caserma anche perché uno dei due era senza documenti. Il controllo dei precedenti ha rivelato che entrambi avevano collezionato numerose accuse di truffa agli anziani, con la tecnica del “finto carabiniere”.

Dopo il fotosegnalamento di rito, svolto in collaborazione con la locale Stazione Carabinieri, è stata formalizzata la proposta di emissione del foglio di via obbligatorio dalla Questura, con divieto di ritorno a Cutrofiano per almeno tre anni.

Questa volta è andata bene, ma non bisogna mai abbassare la guardia. La Polizia Locale, nel lungo post in cui ha raccontato l’accaduto ci tiene a fare una raccomandazione poiché i personaggi senza scrupoli, pronti ad approfittare della buona fede delle persone anziane, possono comparire in qualsiasi momento. Nessun appartenente alle Forze dell’Ordine vi contatterà telefonicamente chiedere la consegna di denaro per risolvere le pratiche di un ipotetico incidente di un familiare o per chiedervi dati personali come conti correnti o codici IBAN.

Questa volta la storia si è conclusa bene grazie all’occhio attento degli agenti, ma la lezione rimane chiara: