Udienza preliminare “Final Blow” con 77 imputati. Alcuni avvocati lasciano l’aula: “Troppi assembramenti”

Ad inizio udienza, il collegio difensivo ha chiesto un rinvio, ritenendo che l’aula fosse troppo piccola per contenere tutti e c’era il pericolo di contagio

È iniziata in mattinata, presso l’aula bunker di “Borgo San Nicola”, e non sono mancati momenti di tensione, l’udienza preliminare relativa alla maxi inchiesta “Final Blow”, che nel febbraio scorso ha portato a numerosi arresti di elementi dei clan leccesi Pepe e Briganti, ma che ha riguardato anche aree del Nord Salento e di Nardò e Galatone.

Ad inizio udienza, il collegio difensivo ha chiesto un rinvio, ritenendo che l’aula di udienza era troppo piccola per contenere tutti e c’era il pericolo di contagio. La giudice ha rigettato l’istanza e gli avvocati Umberto Leo, Luigi Corvaglia ed Alessandro Stomeo si sono rifiutati di proseguire l’udienza. I legali chiedevano di rinviare per mere questioni di sicurezza, con la sospensione dei termini di prescrizione e di custodia cautelare per gli imputati. Il gup Proto ha proseguito l’udienza provvedendo soltanto alla costituzione delle parti e rigettando una questione preliminare. Per il resto, è stato disposto il rinvio al 16 dicembre per la richiesta dei riti alternativi.


Ricordiamo che nei mesi scorsi, la Procura ha avanzato richiesta di rinvio a giudizio per: Cristian Pepe, 46 anni di Lecce: Marco Balloi, 40 anni, di Surbo; Daniele Balloi; 38 anni di Melendugno; Angelo Brai, 47 anni, di Merine; Pasquale Briganti, inteso Maurizio, 51 anni, di Lecce; Salvatore Bruno, 54 anni, di Lizzanello, detto Bambinone; Debora Buscicchio, 30 anni, di Lecce; Luigi Buscicchio, 63 anni, di Lecce; Manola Buscicchio, 32 anni leccese; Riccardo Buscicchio, 49 anni, di Lecce; Antonio Cannoletta, 44 anni leccese; Andrea Cafiero, 29 anni, di Lecce; Cristian Calosso, detto Gufo, 34 anni, di Lecce; Stefano Castrignanò, 33 anni, di Lecce; Salvatore Cicoria, 51 anni di Carovigno; Riccardo Cozzella, 33 anni, di Trepuzzi; Nicolas De Dominicis, 23 anni, di Vernole; Cengs De Paola, 45 anni, di Acquarica Del Capo; William De Santis, 20 anni; Santo Gagliardi, 55 anni, leccese; Stefano Garrisi, 32 anni, di Caprarica di Lecce; Manuel Gigante, 39 anni, di Lecce; Antonio Giannone, 46 anni di Vernole; Leandro Greco, 41 anni, di Lecce; Maurizio Greco, 54 anni di Lecce; Rita Greco, 78 anni, di Lecce. E ancora, Paolo Guadadiello, 33 anni, di Squinzano; Vincenzo Luigi Lanzillotto, 30 anni, di Galatone; Luigi Lazzari, 45 anni, di Cavallino; Gianni Lementini, 38 anni di San Pietro Vernotico; Francesco Leo, 35 anni, di Caprarica di Lecce; Antonio Leo, 33 anni, di Caprarica; Antonio Leto, 30 anni, di Caprarica; Anna Lodeserto, 57 anni, di Lecce; Michele Lodeserto, 51 anni, di Lecce; Luca Longo, 46 anni di Lecce; Vito Manzari, 61 anni, di Lecce; Stefano Martina, 20 anni di Leverano; Antimo Marzano, 36 anni di Nardò; Giuseppe Marzano, 54 anni, di Galatone; Mattia Marzano, 29 anni, di Galatone; Graziano Mazzarelli, 29 anni, di Lecce; Luciano Mazzei, 32 anni, di Calimera; Mario Miccoli, 50 anni di Lecce; Vincenzo Modesto, 30 anni, di Squinzano; Daniele Monaco, 34 anni, di Lecce; Stefano Monaco, 30 anni, di Lecce; Sebastiano Montefusco, 47enne, di Galatone; Antonio Murrone, 58enne di Lizzanello.

E poi, Gianluca Negro, 35 anni, di Surbo; Giovanbattista Nobile, 35 anni, di Lecce; Valentino Nobile, 30 anni, di Surbo; Gianluca Palazzo, 45 anni, di Lecce; Francesco Panese, 25 anni, di Calimera; Roberto Patera, 42 anni, di Galatone; Antonio Marco Penza, 37 anni, di Lecce; Vito Penza, 34 anni, di Lecce; Antonio Pepe, 59 anni, di Lecce; Ruggero Perrotta, 45 anni, di Melendugno; Nadia Pispero, 50 anni di Tricase; Saulle Politi, 48 anni di Monteroni; Francesco Portulano, 61 anni, di Lecce; Emanuele Portulano, 21 anni di Lecce; Shkelzen Pronjaj, 35 anni, albanese, residente a Lizzanello; Samuele Prete, 25 anni, di Galatone; Marco Ramundo, 31 anni di Leverano; Paolo Ramundo, 35 anni di Leverano; Gabriele Russo, 28 anni, di Galatone; Guerino Russo, 49 anni, di Galatone; Cristian Salierno, 37 anni, di Lecce; Salvatore Stefanizzi, 31 anni, di Squinzano; Vincenzo Stippelli, 42 anni, di Squinzano; Franco Tamborino Frisari, 40 anni di Maglie; Cristian Urso, 44 anni di Lizzanello; Luca Vantaggiato, 35 anni, di Lizzanello; Susanna Vonghia, 54 anni, di Galatone e Luigi Vergine, 46 anni, di Squinzano.

Gli imputati rispondono a vario titolo di: associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, violazione della legge sulle armi, associazione finalizzata al traffico di droga e esercizio aggravato e partecipazione al gioco d’azzardo.

Sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati: Rita Ciccarese; Marco Caiaffa; Carlo Sariconi; Giuseppe De Luca; Francesco Fasano; Carlo Viva; Raffaele Benfatto; Giancarlo Dei Lazzaretti, Umberto Leo, Lugi Rella, Roberto De Mitri Aymone, Giuseppe Presicce; Carlo Caracuta, Massimo Muci, Benedetto Scippa, Cosimo D’Agostino; Alessandro Stomeo, Pantaleo Cannoletta, Francesco Calabro; Francesco Vergine; Paolo Cantelmo, Ladislao Massari, Andrea Capone; Silvio Giardiniero; Sivio Verri; Antonio Savoia; Paola Scarcia; Ivan Feola; Nicola Leo, Vincenzo Perrone; Mario Coppola; Anna Inguscio.

Nell’avviso di conclusione indagini, comparivano altri dieci indagati, le cui posizioni sono state stralciate. Si tratta di: Gennaro Hajdari, 37 anni, residente al campo Panareo di Lecce; Raffaela Lodeserto, 54 anni, di Leverano; Diego Miglietta, 42 anni di Cavallino; Giovanni Persano, 39 anni, di Lecce; Paolo Pici, 51 anni, di Lecce; Andrea Saponaro, 29 anni, di Lecce; Stefano Guadadiello, 36 anni, di Squinzano; Dario Calogiuri, 40 anni, di Lecce; Andrea Pepe, 64 anni, di Lecce; Fabio Pepe, 47 anni, di Lecce.Il gip Giovanni Gallo, nelle scorse ore, ha accolto la richiesta di patteggiamento avanzata dal collegio difensivo.

Le indagini

Sono in totale 69 le persone arrestate dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Lecce, diretta dal Vicequestore Alessandro Albini, nel corso dell’Operazione “Final Blow”, come disposto dal gip Simona Panzera, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

Il lavoro investigativo ha permesso di accertare la consolidata egemonia su Lecce del Clan Pepe, facente capo a Cristian Pepe e a al fratello Antonio, meglio noto con il soprannome di “Totti”. Le investigazioni hanno evidenziato come il sodalizio criminale avesse ormai preso il controllo esclusivo nella città di Lecce e in molti comuni prossimi al capoluogo, delle principali attività criminali attraverso la gestione di canali di approvvigionamento della droga, la successiva vendita al dettaglio, le estorsioni oltre al controllo del gioco d’azzardo.

Sono emersi ulteriormente elementi relativi al tentativo da parte del clan di influenzare l’operato di amministratori locali al fine di assicurarsi le autorizzazioni a organizzare eventi e spettacoli in un’area oggetto di concessione comunale.

È il caso delle minacce all’assessore Paolo Foresio, dopo la decisione di annullare il concerto dei Sud Sound System al Parco di Belloluogo, previsto per il 1 giugno del 2018. Difatti il giorno prima dell’evento, il Comune di Lecce aveva emesso un provvedimento di diniego, poiché l’iniziativa era incompatibile con la gestione dell’area a verde pubblico. E allora, in una conversazione tra Stefano Monaco, “Totti” Pepe ed il cugino Andrea Pepe, emerge l’ira di quest’ultimo, Consigliere della società che si era aggiudicata la gestione di alcune attività all’interno del parco.