Viavai sospetto dall’abitazione di un marocchino: scoperto un centro dello spaccio. Un arresto a Salve

Joundi Soufiane, 33enne originario del Marocco, è stato arrestato nelle scorse ore dai Carabinieri di Salve con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nella sua abitazione, infatti, da tempo vi era un andirivieni di giovani, pronti a rifornirsi.

L’andirivieni di gente, perlopiù giovani e giovanissimi, era ormai sotto i riflettori delle Forze dell’Ordine da diverso tempo. E cosi nella tarda serata dello scorso sabato i Carabinieri della Stazione di Salve hanno tratto in arresto Joundi Soufiane, 33enne originario del Marocco ma domiciliato a Salve. L’uomo era già noto agli archivi dei militari che, al termine di una perquisizione domiciliare, lo hanno ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. 
 
Nel dettaglio, da diverso tempo i Carabinieri avevano notato un continuo viavai di gente, spesso giovani studenti, aggirarsi intorno ad una certa zona del paese. Il flusso costante di gente non era passato inosservato nemmeno ai residenti del quartiere, i quali già da tempo avevano segnalato i fatti ai Carabinieri avvalorando così i loro sospetti di una ‘casa dello spaccio’.
 
Da diverso tempo, quindi, era stata allestita una costante attività di monitoraggio nei confronti di un cittadino di marocchino, Joundi Soufiane. Sabato sera la svolta: i militari, dopo aver atteso l’uscita dell’ennesimo acquirente, un sedicenne dl posto trovato in possesso di oltre 20 grammi di marijuana, hanno bussato alla porta dello spacciatore fingendosi potenziali clienti.
 
Con questa scusa, i Carabinieri sono riusciti ad accedere nell’appartamento del 33enne che, vistosi ormai braccato, con grande nervosismo, ha preso atto di non poter far nulla per disfarsi dello stupefacente. Infatti nella sua abitazione è stato rinvenuto un panetto di hascisc dal peso di 100 grammi, 4 buste contenenti circa 50 grammi di marijuana e una somma contante di 220 euro in banconote di vario taglio, ritenuto provento dell’attività illecita.
 
Accanto a tutto questo è stato scovato anche tutto il materiale per il confezionamento della droga, come ad esempio un bilancino elettronico di precisione. Il tutto è stato naturalmente sottoposto a sequestro. Al termine della perquisizione domiciliare il marocchino è stato accompagnato in Caserma per le formalità di rito e, subito dopo, è stato trasferito presso il carcere di Lecce.



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