Arrivano due sentenze di condanna, da parte del Tribunale dei minori di Lecce, nei confronti di altrettanti ragazzi, accusati rispettivamente di abusi sessuali verso una minorenne e del tentato omicidio dell’ospite straniero di una comunità rieducativa.
La prima sentenza è stata emessa, lo scorso 30 ottobre, all’esito del giudizio abbreviato, e per l’imputato è arrivata la condanna ad 1 anno, 11 mesi e 10 giorni di reclusione per violenza sessuale.
In base all’accusa, il minore nel dicembre del 2022, avrebbe costretto una 17enne a subire atti sessuali nel bagno di un canile di un paese del Salento, dove lo stesso condannato e la vittima stavano effettuando attività di volontariato nell’ambito di un progetto predisposto dalla comunità educativa minorile di cui i due ragazzi erano ospiti. Le indagini sono state condotte dai carabinieri di Racale, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica per i minori, guidata dalla procuratrice Simona Filoni.
Sarebbe emerso come l’imputato, dopo essersi introdotto nel bagno della struttura, avrebbe spinto la giovane vittima contro il muro e, dietro la minaccia che da lì non sarebbe uscita, le avrebbe chiesto ripetutamente di praticargli un rapporto orale.
Il giovane, davanti al rifiuto della malcapitata, l’avrebbe colpita con calci e pugni alla testa e in più parti del corpo. Nonostante le urla di dolore e le richieste di aiuto della ragazzina, avrebbe anche chiuso la porta dell’antibagno, bloccando nuovamente la ragazza per poi baciarla, morderla e strattonarla contro la sua volontà. I palpeggiamenti, i graffi e le ferite sono terminati soltanto grazie all’intervento di un altro volontario del canile, richiamato dalle urla della vittima.
La seconda sentenza del Tribunale dei minori di Lecce, è stata emessa lunedì scorso sempre a conclusione di un giudizio abbreviato. L’ imputato è stato condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione per tentato omicidio aggravato dalle circostanze dei futili motivi e per ragioni di odio razziale, danneggiamento e minacce gravi. Si tratta di un giovane della provincia di Bari, all’epoca dei fatti ospite di una comunità del Leccese.
I fatti risalgono alla fine del mese di novembre 2024. In quell’occasione, i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Maglie raggiunsero la comunità educativa per una violenta lite fra gli ospiti. Il ragazzino avrebbe ripetutamente minacciato di morte un ospite straniero della comunità, indirizzandogli frasi razziste, per poi lanciargli contro una poltrona. Non solo, gli avrebbe causato delle ferite al braccio, giudicate guaribili in 15 giorni. Infine, gli avrebbe scaraventato contro un estintore, senza fortunatamente riuscire a colpirlo. Infine, dopo aver infranto il vetro di un mobile, avrebbe persino cercato di colpire il malcapitato con un frammento lungo 20 centimetri. L’intervento di una educatrice che ha riportato, a sua volta, una lesione alla mano, è servito a placare la furia dell’imputato ed a scongiurare il peggio. L’atteggiamento violento del minore non è cessato neppure davanti alla presenza dei militari, nel frattempo arrivati nella struttura rieducativa. Nei confronti del ragazzo, giudicato socialmente pericoloso, oltre alla pena detentiva, è stata disposta anche la misura di sicurezza della liberà vigilata in una comunità educativa per la durata di un anno.
