
‘Strutture inadeguate, mezzi non idonei e elevatissimi rischi per i pazienti gravemente obesi ogni volta che devono essere trasportati o ricoverati in ospedale. La sanità non è a misura di tutti e purtroppo in Puglia siamo ancora all’anno zero”, parole forti quelle che il consigliere regionale del M5S Tony Trevisi aveva pronunciato in occasione dell’Obesity Day, la giornata istituita a livello nazionale per ricordare chi è affetto da questa malattia.
Trevisi nella sua analisi partiva proprio dalle difficoltà che le persone in grave sovrappeso devono affrontare perfino nel settore sanitario: per loro l’esigenza di un ricovero si trasforma in una corsa ad ostacoli perché i mezzi, secondo il consigliere regionale pentastellato che raccoglieva la sollecitazione di varie associazioni presenti sul territorio, non sono attrezzate per ospitare e trasportare le donne e gli uomini obesi. Per non parlare poi delle difficoltà riscontrate una volta giunti nelle sedi sanitarie.
Ma questo quadro a tinte fosche trova assolutamente in disaccordo Maurizio Scardia, responsabile del 118 del Vito Fazzi, un medico da sempre in prima linea nelle battaglie a difesa dei pazienti.
«Non risponde a verità – scrive in una mail a Leccenews24.it – la notizia riportata secondo cui le ambulanze non siano dotate di barelle grandi obesi. Orbene, già da alcuni anni il sottoscritto ha disposto per le associazioni di volontariato convenzionate per il 118 di dotarsi di barelle per il trasporto grandi obesi (peso massimo trasportabile 320 kg). Inoltre il 118 ha attrezzato una ambulanza per il trasporto di questa tipologia di pazienti e di una barella speciale denominata ‘toboga’»
Scardia, insomma, snocciola una serie di interventi che l’Azienda Ospedaliera leccese ha effettuato nel corso degli ultimi anni in favore delle persone obese, interventi tutti tesi a migliorare la qualità della cura e della assistenza a chi deve affrontare difficoltà supplementari dovute al peso corporeo eccessivo dal quale scaturiscono tutta una serie di altre complicazioni psicofisiche.
Di certo i problemi degli obesi non si fermano solo a questo gradino, tanti sono gli ambiti a volte insormontabili in cui quotidianamente devono imbattersi molte più persone di quanto si pensi. Sollevare e chiarire le criticità da affrontare è soltanto il primo passo.