Il viaggio di Davide Urso verso casa, tappa a Turku

Raggiunto il suo obiettivo, Capo Nord, Davide ora deve tornare a casa. Tappa a Turku, una cittadina al sud-ovest della Finlandia, la più vicina alla Svezia.

Viaggio-Davide-Urso

Il mattino la città di Oulu si presentava bella e pulita – non proprio come me, che la doccia la facevo un giorno si e quattro no, che andavo avanti a salviettine rinfrescanti – tanto da darmi voglia di arrivare in centro e visitarla.

Non vi era nulla di particolare che possa ricordare in Oulu, forse è proprio per questo che mi è piaciuta: tutto era gradevole e nulla era fuori posto; può anche essere che mi sia piaciuta perché venivo da Rovaniemi, sarò anche politicamente scorretto, ma qualsiasi città è più bella di Rovaniemi.

Anche in Finlandia, come in Norvegia, ho potuto ammirare l’usanza di appendere dei velieri sui tetti delle chiese…di cui ignoro la ragione, però sono affascinanti, rendono l’ambiente esotico.

Quando hai un obiettivo, ti rendi conto che gli sforzi che compi sono maggiori, senza che te ne renda conto, te ne accorgi a posteriori, quando analizzi con freddezza ciò che è successo. Una volta che esso è stato conseguito, tutto diventa relativamente più insignificante, si ha meno voglia di compiere le solite azioni; in altre parole, si perde il significato di ciò che si sta facendo, perché senza un altro obiettivo da raggiungere. È esattamente ciò che mi sta succedendo in questi giorni, nei giorni successivi all’arrivo a Capo Nord, il mio vero obiettivo.

Adesso non ne ho, se non quello di tornare a casa. Mi sento svogliato, con poco spirito di adattamento, ciò che ho più apprezzato di me in questo viaggio. Spero sia una sensazione che passi tra pochi giorni, perché, che lo voglia o no, questa esperienza la devo concludere: non posso lasciare l’auto in Scandinavia e tornare in aereo!

Verso l’ora di pranzo più mi avvicinavo al lungo mare e più si faceva insistente un certo profumino di pesce che faceva di me il classico topolino dei cartoni animati che si lascia trasportare, volando, dal profumo giallastro del formaggio. In pochi minuti mi sono ritrovato in un mercato che si affacciava sul porto, nella quale si vendevano prodotti, ma soprattutto si cucinava il salmone in una padella di un metro di diametro e lo servivano con un misto di verdure croccanti. Io amo lo street food, quindi un trancio di salmone norvegese a 9 € non me lo sono lasciato sfuggire. Dovrò anche concedermi qualche lusso ogni tanto, no?!

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Il salmone cucinato in padella e servito con un misto di verdure croccanti.

Con la pancia piena mi sono diretto verso il sud, scorpacciandomi più di 600 chilometri. Dire che il paesaggio mi sia piaciuto non sarebbe vero, perché, per quanto affascinante possa essere la foresta finlandese, per quanto fitta, maestosa, sempre foresta è…e 600 chilometri di foresta un pochino ti annoiano; per fortuna che ogni tanto intercettavo un lago e potevo vedere qualcosa diverso dagli alberi.

Sono arrivato a Turku, una cittadina al sud-ovest della Finlandia, la più vicina alla Svezia, alle 9 di sera ed era semplice notare come le giornate riprendessero a accorciarsi: potevo vedere un cielo che via via si faceva buio. Evento normale nelle nostre circostanze, ma per me, che da dieci giorni ero ad alte latitudini, era un evento degno di curiosità.

Altro evento degno di curiosità: avevo voglia di una pasta al sugo con molto, ma molto basilico e formaggio grattugiato; nel fare la spesa, anziché comprare le foglie di basilico, ho deciso di comprare una piantina, che mi terrà compagnia durante il viaggio. La lascerò sul cruscotto, per far sì che profumi l’auto in modo naturale (e abbia costante voglia di mangiare) e perché possa avere qualcosa di organico con cui relazionarmi. L’ho chiamato Basilio; originale, vero?!



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