Cocaina come ‘sorpresa’ nei contenitori degli ovetti Kinder, nei guai due pusher

A finire nei guai Giuseppe Macrì, 27enne di Ruffano e Stefano Schito, 21enne di Supersano. I due sono stati sorpresi con un quantitativo di cocaina non indifferente nascosto nei contenitori degli ovetti Kinder. Scattati i domiciliari

Una semplice “casualità” è costata cara a Giuseppe Macrì, 27enne di Ruffano e Stefano Schito, 21enne di Supersano, entrambi volti sconosciuti alle cronache locali almeno fino questa notte quando i due sono stati arrestati, in flagranza di reato, dai Carabinieri della stazione di Specchia.

Ma la storia è iniziata nel tardo pomeriggio di ieri, quando una pattuglia durante un normale servizio di perlustrazione del territorio ha notato un’auto con a bordo due giovani, noti per essere abituali assuntori di cocaina, mentre si dirigeva verso Taurisano. L’orario, decisamente insolito ed il comportamento dei due ragazzi a bordo che guidavano con una strana “accortezza”, ha spinto i militari a vederci chiaro. Da qui, la decisione di seguire la macchina e verificare quale fosse la loro reale destinazione.  

Era nel centro di Ruffano dove un secondo equipaggio, in abiti civili, li ha intercettati e pedinati fino all’abitazione di Macrì. Qui i due sono scesi dall’auto, sono entrati in casa del ruffanese e dopo pochi secondi sono nuovamente usciti e risaliti frettolosamente in macchina per tornare a Miggiano.

Ad attenderli però vi era la pattuglia in uniforme che li ha bloccati. Come era prevedibile la perquisizione personale e veicolare alla ricerca di sostanza stupefacenti ha dato esito positivo. Nessuna sorpresa, dunque. Dalle tasche di un passeggero è spuntato fuori un involucro in cellophane di colore bianco con all’interno una dose di un grammo di “cocaina”. L’altro ha cercato di nascondere un pacchetto dello stesso tipo contente circa mezzo grammo di “bianca”,  facendola cadere per terra con nonchalance nelle immediate vicinanze del veicolo da lui condotto. Non è bastato.

Gli elementi per credere che Macrì si ‘dedicasse’ all’attività di spaccio c’erano tutti. Dai semplici sospetti, alle conferme vere e proprie il passo è breve. Appostati per un servizio di osservazione sotto casa dell’uomo, ecco che dopo pochi minuti a bordo di una Fiat Punto nera  è arrivato Schito. I due hanno iniziato a “confabulare” nel cortile antistante all’abitazione. Con movimenti veloci, si sono scambiati qualcosa prima di risalire a bordo delle rispettive auto parcheggiate vicino al cancello d’ingresso.

Prima di mettere in moto, i due sono stati fermati e controllati dai militari operanti. Schito, nella mano sinistra nascondeva due contenitori in plastica, uno di colore giallo e uno di colore arancione, contenenti rispettivamente 14 e 7 dosi di cocaina, successivamente quantificati in 17 grammi circa. Le modalità di confezionamento dello stupefacente erano identiche a quella sequestrata precedentemente ai due miggianesi.

Sono scattate così le perquisizioni domiciliari. In casa di Macrì sono stati trovati

  • una dose di circa 1 grammo di cocaina già confezionata;
  • materiale vario atto al taglio e al confezionamento dello stupefacente tra cui ovetti “kinder” dello stesso tipo di quelli sequestrati;
  • € 570 in banconote di vario taglio, ritenute provento dell’attività illecita;

Invece, presso l’abitazione di Schito:

  • materiale vario atto al taglio e al confezionamento dello stupefacente;
  • una scatola vuota di un bilancino di precisione elettronico.

Vista la flagranza dei reati e l’ingente quantitativo di stupefacente sequestrato, i due sono stati tratti in arresto rispettivamente per vendita e detenzione di stupefacenti, mentre il secondo per detenzione ai fini di spaccio. Esperite le formalità di rito sono stati accompagnati presso le proprie abitazioni dove si trovano ora in regime degli arresti domiciliari così come disposto dal sost. Proc. dott.ssa Paola Guglielmi, magistrato di turno alla Procura della Repubblica di Lecce.



In questo articolo: