Un approdo diverso da San Foca? Tap non si opporrebbe

Dopo l’incontro del Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, con i sindaci di Melendugno e Vernole sulla possibilità di un approdo del gasdotto diverso da San Foca, interviene l’amministratore delegato di Tap.

La macchina è partita con un po’ di ritardo, anzi con troppo ritardo. A distanza di anni da quando il nome di San Foca, marina di Melendugno, è stato scelto quale approdo del gasdotto che partendo dall’Azerbaigian arriverebbe in Europa portando il gas nel Vecchio Continente e liberandolo così dalla paura di rimanere tagliato fuori dall’approvvigionamento energetico, a distanza di anni, dicevamo, qualcosa si muove.

Fino ad oggi i territori non si sono sentiti coinvolti nella scelta e l’impatto ambientale, vero o presunto, fa paura. Non solo, ma l’accelerazione impressa dal volo a Baku del presidente del Consiglio Matteo Renzi anche da un punto di vista simbolico ha svegliato molte coscienze. L’accordo siglato nello stesso giorno in cui Beppe Grillo e il Movimento Cinque Stelle esprimevano con forza la loro netta posizione contraria, dapprima con una marcia e poi con un comizio a Melendugno, ha fatto discutere ed ha messo di fronte i contendenti.

Il fatto è che l’opera viene ritenuta strategica non solo dal governo italiano ma dall’intera Europa ed è anche acclarato che con la logica del nimby, “tutto è buono purchè non lo facciate sotto casa mia”, non si va da nessuna parte.
Ma è del tutto evidente che una discussione maggiore non avrebbe fatto male e che, un po’ per sensibilità un po’ per opportunismo politico, l’incontro di ieri tra il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ed i sindaci di Melendugno e Vernole, Potì e De Carlo, ha aperto qualche spiraglio. Sempre in attesa della Commissione Ambiente della Regione Puglia che si dovrebbe tenere a breve in Via Capruzzi, commissione intesa come un’ autentica audizione dei sindaci dei comuni rivieraschi del Salento al cospetto di governatore e assessori responsabili.
 
Tap fino a ieri è stata alla finestra ed ha pensato a corroborare economicamente il proprio progetto industriale incrementando gli ingressi europei nella joint venture. Appena ieri, intervistato a margine dell’Energy Summit di Milano, l’amministratore delegato di Tap Italia Giampaolo Russo si è espresso sulla questione dell’ipotizzato approdo alternativo per il gasdotto transadriatico ritenendo del tutto pretestuose le dichiarazioni di chi in queste ore ha accusato Tap di volersi sottrarre a un  confronto sulla localizzazione dell’approdo, confronto che l’azienda ha invano chiesto, in primo luogo alla Regione, per anni «Noi ci teniamo che si parli di un eventuale cambio di approdo sulla base di elementi di natura tecnico ambientale. Per attuare davvero una alternativa ci deve essere un allineamento delle diverse istanze politiche, quindi governo, regione, territori. Oggi finalmente prende forma un tavolo regionale su questa materia, e ad esso Tap guarderà con il massimo rispetto»

È del tutto evidente che Tap si sente forte del fatto  che il suo progetto di approdo a San Foca è oggi validato per qualità ambientale dal parere della Commissione tecnica nazionale Via e dal decreto di compatibilità ambientale firmato dal Ministro dell’Ambiente.