Bari-Lecce 0-2. Chiesti due anni per Pierandrea Semeraro

La richiesta è giunta da parte del Pubblico Ministero Ciro Angelillis nel corso della sua requisitoria nel processo sulla presunta combine nel derby. Insieme all’ex presidente giallorosso imputati anche Carlo Quarta e Marcello Di Lorenzo

Due anni di reclusione, il massimo della pena. Questo ha chiesto il Pubblico Ministero del Tribunale di Bari, Ciro Angelillis nei confronti di Pierandrea Semeraro, ex presidente dell’U.S Lecce, colpevole, secondo la Procura barese, di frode sportiva per aver cercato di "aggiustare" il Derby Bari-Lecce del 15 maggio 2011, partita vinta dalla compagine giallorossa per 2-0 e che consentì a capitan Giacomazzi e compagni di conquistare, grazie alla vittoria, con una giornata di anticipo la permanenza al campionato di Serie A.

Insieme all’ex numero uno del sodalizio di “Via Templari”, stessa pena è stata chiesta per gli altri due imputati: Carlo Quarta, imprenditore leccese e Marcello Di Lorenzo, amico dell’ex difensore biancorosso Andrea Masiello che ha patteggiato 1 anno e dieci mesi di reclusione per quattro presunte partite truccate tra qui la sfida tra salentini e baresi.

Nel corso della sua requisitoria, davanti al Giudice Monocratico, Valeria Spagnoletti, la Pubblica Accusa ha ripercorso i fatti che avrebbero portato alla presunta combine, tra questi i contatti telefonici e gli incontri tra le parti.

La partita, secondo il pm, sarebbe stata comprata per una cifra di 200mila euro suddivisa in trance: la prima da 70mila, quattro da 20mila ed una da 50mila e sempre a detta  dei magistrati, Carlo
Quarta avrebbe fatto da intermediario tra Semeraro e Masiello.

In questo procedimento sono state ammesse come parte civile la Figc, Federconsumatori e i tifosi di Bari e Lecce (primo caso in cui vengono ammessi come parte civile i supporter).

Il 26 novembre la parola passerà ai difensori degli imputati, poi, la sentenza.

Pierandrea Semeraro ha sempre proclamato la sua innocenza.
 
 
 



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