Luigi Marzo, il pensionato 76enne che in questi mesi ha ‘combattuto’ da solo per mandare via alcune famiglie rom che avevano occupato abusivamente la sua masseria accenna un sorriso mentre gli operai istallano il cancello all’ingresso della proprietà di 13 ettari, nelle campagne tra Lecce e Novoli.
La sua è una gioia a metà: gli “ospiti indesiderati” non ci sono più, si sono trasferiti nella ‘casa al mare’, una villetta di Torre Chianca all’insaputa del proprietario, ignaro che dei nomadi stanno trasformando il suo fabbricato fatiscente in abitazioni di fortuna. Anche Giovanni (l’unico rimasto durante il sopralluogo di Noi con Salvini) ha mantenuto la promessa di partire, con il suo carico di valigie. Forse per la Romania, o almeno così ci aveva raccontato anche se qualcuno giura di averlo visto ‘sorvegliare’ uno dei semafori di Lecce.
Hanno lasciato spontaneamente la masseria prima che fossero costretti dal decreto di sequestro preventivo dell’area emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, arrivato con un tempismo “imperfetto”, quando ormai era troppo tardi. Il cartello ora dovrebbe fungere da deterrente ad altri ‘malintenzionati’ perché in quella proprietà gli stranieri si alternavano come se fossero in un albergo a zero stelle.
Ora resta solo la distruzione in cui hanno lasciato quel fazzoletto di terra trasformato in una discarica a cielo aperto. Questa mattina nella proprietà c’erano anche gli uomini della scientifica che hanno fotografato il degrado e lo schifo lasciato dalle famiglie che in quelle condizioni disumane facevano crescere i loro figli.
Insomma, dopo il lieto fine si apre un altro capitolo: chi pagherà i danni? Chi aiuterà il pensionato a sistemare la struttura? Chi restituirà a Gigi il sonno perso in questi mesi quando si è visto abbandonato da tutti?
La storia continua…