‘Divieto assoluto di accesso’, ma la pineta di Torre dell’Orso sembra un lido affollato. La denuncia di un cittadino

La pineta di Torre dell’Orso viene quotidianamente presa d’assalto dai bagnanti in barba ai divieti di accesso affissi dall’Amministrazione Comunale. La denuncia di un cittadino che le regole le rispetta e vorrebbe vederle rispettate.

Non sembra esserci pace a Torre dell’Orso, la bellissima Marina di Melendugno che quest’anno ha riconfermato il suo appeal, attirando tantissimi turisti italiani e stranieri. Quando i numeri superano le aspettative, è quasi scontato che qualcosa vada storto.
  
E così, qualcuno si lamenta della musica troppo alta, ‘sparata’ anche dopo l’orario consentito che inevitabilmente disturba il sonno dei ‘vicini’ dei locali, degli schiamazzi che continuino fino alle prime luci dell’alba, dei giovani votati al divertimento che non conoscono la differenza tra il giorno e la notte e dell’intollerabile maleducazione di molte persone che non rispettano gli altri e il territorio che li ‘ospita’, come la segnalazione di una lettrice che ha voluto denunciare lo stato di abbandono della scalinata ‘Li Tamari’ trasformata in una latrina a cielo aperto da qualche bontempone che ha scambiato uno degli angoli più suggestivi della cittadina in un bagno pubblico.
  
E sempre di «inciviltà» parla un altro lettore, in vacanza a Torre dell’Orso che ha inviato alla nostra redazione un’altra segnalazione, l’ennesima: «Tutti i giorni – ci scrive – bisogna assistere all'indecoroso spettacolo che si compie nei confronti della pineta di Torre dell'Orso e in dispregio dei divieti affissi dall'Amministrazione Comunale. Sempre alla faccia dell'Amministrazione Comunale centinaia di automobilisti quotidianamente ignorano il divieto di transito vigente nel tratto di strada che collega i parcheggi comunali di via Lenin con quelli sottostanti il cavalcavia per Otranto, con beffardo insulto a chi, invece, in ossequio al divieto di transito imposto, va a parcheggiare l'auto a volte anche a diverse centinaia di metri dagli stabilimenti balneari».
   
Un’abitudine che non è nuova, purtroppo, quella di non rispettare le regole per risparmiarsi ‘quattro passi’. «Mi limito a questi due soli casi – conclude – altrimenti, per elencarli tutti, mi occorrerebbe un altro periodo di vacanza».



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