Al via lo sciopero nazionale dei magistrati onorari, udienze ferme per tutta la settimana

L’astensione dalle udienze è iniziata oggi e proseguirà per tutta la settimana. Indipendenza anche economica, inamovibilità e adeguate tutele retributive e previdenziali che li salvaguardino anche in caso di gravidanza o malattia ciò che chiedono.

Ha preso il via oggi e proseguirà per tutta la settimana lo sciopero nazionale dei magistrati onorari.
  
Solo nella Capitale si sono fermati tutti i processi penali monocratici e la stessa situazione si è avuta nelle principali sedi giudiziarie e nei piccoli tribunali, salvo alcune eccezioni nelle sedi in cui i capi degli uffici (già intervenuti presso il Guardasigilli per perorare una loro stabilizzazione), hanno preferito sostituirli con magistrati di carriera per limitare i disagi.
  
Si sono fermate, altresì, migliaia di udienze civili.
  
Sono circa 5.000 i precari della Giustizia che rivendicano diritti minimi riconosciuti a tutti i magistrati senza distinzione di funzioni: indipendenza anche economica, inamovibilità e adeguate tutele retributive e previdenziali che li salvaguardino anche in caso di gravidanza o malattia.
  
Il Consiglio di Stato, in risposta a un quesito formulato dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando, ha ricordato come l’attuale inquadramento precario esponga lo Stato ad azioni di risarcimento danni da parte dei magistrati onorari e ha ritenuto che la loro stabilizzazione non possa avvenire con un semplice Decreto delegato del Governo, in quanto la delega parlamentare approvata lo scorso anno e ormai prossima alla scadenza, consente solo di mantenerli in servizio per altri 16 anni, senza stanziare alcun finanziamento per adeguare il trattamento retributivo e previdenziale ai principi stabiliti in sede europea.
  
Lo sciopero che si sta svolgendo intende sollecitare un’iniziativa legislativa che consenta al Paese di adeguarsi alle decisioni prese dal Consiglio d’Europa che ha stabilito che i magistrati onorari italiani sono discriminati oltre ogni ragionevolezza rispetto ai lavoratori con analoghe funzioni. Ad analoghe conclusioni è giunta la Commissione Europea, che ha concluso la procedura Pilot preliminare all’apertura della pratica di infrazioni contro l’Italia per violazione della direttiva europea sul lavoro a tempo determinato.
  
La soluzione proposta dalla categoria, già sperimentata negli anni ’70 per i magistrati onorari delle preture, è stata ritenuta percorribile dal Consiglio di Stato: mantenimento dei magistrati onorari nell’esercizio dell’incarico, non oltre l’età pensionabile e a tempo pieno, con conseguente dispensa dallo svolgimento di altre attività lavorative e correlato adeguamento retributivo, sino all’esaurimento dell’arretrato giudiziario e all’abbreviazione della durata dei processi entro i termini ragionevoli stabiliti dalla normativa europea.



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