«Malgrado le ripetute, annose segnalazioni relative alle molteplici problematiche connesse all’uso delle strutture tensostatiche, il Comune di Lecce, ad oggi, non ha ancora fornito alcuna soluzione, né tanto meno alcuna risposta concreta alle doglianze ed istanze delle associazioni sportive dilettantistiche. Per tutta risposta, a partire dal 1° luglio scorso, sono state applicate le nuove tariffe d’uso, il cui importo (oltre a penalizzare le asd che danno lustro alla città praticando sport di livello) risulta assolutamente sproporzionato ed ingiustificato, soprattutto in riferimento agli impianti di cui parliamo».
Dodici associazioni sul piede di guerra
Così 12 associazioni sportive leccesi, tra le più rappresentative del panorama salentino, dopo un incontro avvenuto negli uffici dell’ assessorato allo sport, lo scorso 25 novembre, alla presenza dell’assessore Paolo Foresio e dei dirigenti Branca e Puce, lanciano un vero e proprio grido di dolore all’indirizzo del Comune di Lecce, chiamandolo a rispondere del degrado dell’impiantistica sportiva comunale.

L’infuocata mail agli amministratori di Palazzo Carafa porta la firma congiunta di Bee Volley, Delfino, Fortitudo, Futsal Lecce, Lecce Volley, Lupa, Lupiae, Lupus 2014, New Basket, New Salento, Scuola Di Basket, Wesport.
Problematiche strutturali degli impianti
Problemi non solo di fruizione ma anche di stato di usura che preoccupano non poco i responsabili delle associazioni: «Le problematiche strutturali degli impianti li rendono quasi del tutto inidonei allo svolgimento dell’attività, per ragioni di igiene, sicurezza, non conformità all’uso: impossibilità di svolgere gli allenamenti e i Campionati in caso di pioggia o freddo, spogliatoi non collegati, pareti laterali impossibili da chiudere una volta aperte, pavimento scivoloso a causa della condensa, inadeguatezza o assenza dell’impianto di riscaldamento, sanzioni delle federazioni a carico delle asd per impraticabilità del campo ecc.».
È guerra aperta ormai tra le associazioni dilettantistiche sportive e l’amministrazione comunale di Lecce. L’oggetto del contendere, sempre quello, sempre lo stesso. Da anni. A fronte di persone che spendono il loro tempo regalando allo sport dilettantistico passione ed entusiasmo che ricade a cascata soprattutto sulle giovani generazioni fa da contraltare la disorganizzazione dell’ente pubblico, o almeno quella che come tale viene definita dalle associazioni sportive. Uomini e donne che si dannano l’anima per tenere in piedi la baracca dello sport dilettantistico, quello che coinvolge tante persone e tante famiglie nella città, ma a fronte del quale non c’è una risposta degna di questo nome in termini di strutture e di tariffe.
Lo stato delle 3 tensostrutture di Lecce
Le problematiche connesse all’impiantistica comunale sono tante – dicono i dirigenti delle Asd – e non si esauriscono certo in quelle relative alle 3 tensostrutture (2 presso il Campo Scuola S. Rosa – Luigi Montefusco e una presso l’ area antistante allo stadio di Via del Mare, i cosiddetti ‘campetti minori’), che però formano adesso l’oggetto della vibrante protesta delle associazioni.
«Lo Sport dilettantistico si aspetta dal Comune di Lecce un unico vero sostegno (in assenza di contributi, premi e quant’altro), cioè la messa a disposizione di strutture sportive efficienti e ad un costo sostenibile» dicono all’unisono.
Problemi che vengono da lontano
Le accuse che le associazioni muovono all’Amministrazione sono gravissime, e non si limitano all’attuale governo cittadino, ma vanno a ritroso negli anni:«Denaro pubblico speso senza criterio e gestito secondo logiche non chiare; informazioni al pubblico degli utenti (ASD, cittadini) contraddittorie ed insufficienti; impianti di riscaldamento non funzionanti (nuovo tensostatico Campo scuola), impianti di aerazione inadeguati -spacciati per impianti di riscaldamento- (vecchio tensostatico Campo scuola), mancato allaccio della fornitura del gas che consentirebbe il funzionamento dell’impianto di riscaldamento/deumidificazione e delle docce (pallone anti-stadio); copertura del tensostatico danneggiata al punto che nemmeno le bacinelle di plastica acquistate dalle società riescono a contenere la pioggia che scroscia a mo’ di cascata; pareti laterali “scorrevoli” che fanno fatica ad essere aperte a primavera, e restano aperte durante tutta l’estate, consentendo a chiunque di entrare nella struttura… non solo!!!»
Lungo l’elenco delle doglianze di quello che sembra per davvero un grido di dolore e che fa capire lo stato in cui versa lo sport dilettantistico, quello che dovrebbe essere la spina dorsale del benessere cittadino. Dovrebbe, appunto.
