Si chiama baratto amministrativo e funziona così. Vuoi pagare meno tasse comunali (Tari e Imu) o non pagarle del tutto? Bene, allora devi metterti a disposizione della collettività e collaborare con la Polizia Locale per diffondere stili di vita che facciano del decoro urbano un punto fermo oppure devi essere di supporto al Settore Cultura nelle fasi operative delle attività di riordino e trasferimento dell’Archivio Storico comunale o di altri immobili di proprietà dell’Ente.
Dopo l’approvazione del regolamento sull’istituto del ‘baratto amministrativo’, la Giunta Salvemini ha definito l’atto di indirizzo per individuare, sulla base delle esigenze del territorio, le aree di intervento in cui i cittadini, organizzati in associazioni o meno, possano impegnarsi e quali tributi comunali possano essere ridotti o azzerati a seguito delle attività svolte.
Cosa è il baratto amministrativo
Il baratto amministrativo è la pratica con la quale, a fronte del riconoscimento di una riduzione o esenzione di un tributo comunale, i cittadini in forma singola o associata offrono alla comunità una propria prestazione di pubblica utilità, integrando un servizio già svolto dall’ente.
A breve sarà pubblicato l’avviso pubblico con il termine entro il quale gli interessati potranno dare la propria disponibilità alle attività previste per l’anno 2023.
Le aree di pubblico intervento in cui prestare servizio
Due le aree di intervento individuate.
La prima, proposta dal settore Polizia Locale, riguarda il rispetto e la cura del decoro urbano attraverso la presenza di associazioni e cittadini dinanzi agli istituti scolastici alle ore di entrata e uscita per fornire assistenza agli alunni e per accompagnarli in percorsi ciclopedonali, oppure all’interno dei parchi, dei giardini pubblici, degli edifici scolastici e delle aree di accesso ad attività commerciali, o ancora in occasione di manifestazioni pubbliche, e per favorire un’attiva osservazione sul corretto utilizzo delle attrezzature pubbliche.
La seconda area di intervento, proposta dal Settore Politiche Culturali, riguarda il supporto nelle fasi operative delle attività di riordino e trasferimento dell’Archivio Storico comunale o di altri immobili di proprietà dell’Ente, soprattutto nelle fasi di selezione e scarto, spolveratura e pulitura, prelevamento e ricollocazione di faldoni ai fini della catalogazione, della digitalizzazione e della sistemazione fisica sulla scaffalatura.
Svolgendo queste attività, associazioni o cittadini potranno ottenere la riduzione o l’esenzione di due tributi comunali, la Tari e l’Imu.
«Questo primo anno – dichiara l’assessore ai Tributi e fiscalità locale Christian Gnoni – sarà considerato un periodo sperimentale dopo il quale, se la risposta sarà positiva, speriamo di poter proporre progressivamente più aree di intervento».