Era il 14 giugno del 2008, un sabato. Papa Ratzinger passò vicino alla nostra postazione, ma così vicino che il nostro regista, un collega dai tratti burberi e poco incline ai convenevoli, si sciolse in un pianto così forte che ci emozionò incredibilmente.
Con il microfono proteso e le telecamere ben piazzate sul lungomare seguimmo il tragitto del Santo Padre, un gruppo di ragazzi festanti gridava ’Benedetto Benedetto’, una giovane collega raccolse decine di testimonianze, un’anziana signora ci disse: “ete u giurnu cchiu bellu da a vita mia”.
Che giornata. Il compianto vescovo De Grisantis, titolare in quel tempo della diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca, tenne le mani giunte per tutto il cammino fino al santuario. Poi la voce del Papa, forte, a coprire scogliere e tratturi.
Oggi, di quella giornata, che chi scrive ha seguito passo passo per una diretta televisiva satellitare, rimane la grande statua di bronzo che turisti e pellegrini possono ammirare sul piazzale del santuario.
Sta a indicare, come un faro, una storia segnata dalla luce di uno fra i più grandi interpreti della cultura e della spiritualità della storia cristiana.