Body Shaming: la “libertà di insulto” che domina i Social

Internet e i social media hanno dato, di fatto, la ‘parola’ proprio a tutti, anche a “legioni di imbecilli” come diceva Umberto Eco.

Social network e comunicazione online, per quasi tutti un piacere e un gradevole passatempo, ma qual è il rovescio della medaglia di queste attività digitali? Accanto all’aspetto ludico ecco un fenomeno che preoccupa e si diffonde prepotentemente: si chiama ‘body shaming‘ e cioè offendere e deridere qualcuno per il proprio aspetto fisico. E quando parliamo di social media, evidentemente, tutto diventa più allarmante perché internet ha dato, di fatto, la ‘parola’ proprio a tutti.

Le critiche sotto post, foto e notizie si sprecano e moltissima gente, famosa e non, ogni giorno viene messa letteralmente in pasto a veri e propri ‘leoni da tastiera‘ che hanno come unico obiettivo quello di svilire e mortificare la persona presa di mira. Un vero e proprio atto di cyber bullismo che, nel caso del body shaming, mira a schernire il corpo e di conseguenza l’animo e la psiche di chi ha l’unica colpa di avere un account pubblico, soggetto alle critiche di chi pensa che sia concesso proprio tutto.

Quella che dovrebbe essere, infatti, una semplice opinione prende le vesti di insulti mirati e cattivissimi, laddove tutto ciò non può essere visto come libertà di pensiero, bensì come un fenomeno sempre più esteso e preoccupante, frutto di una società ormai fuori controllo. Recentemente abbiamo, infatti, assistito alle parole sgradevolissime rivolte a Jolanda Renga, figlia di Ambra Angiolini e Francesco Renga, a dire di molti hackers ‘colpevole’ di non essere bella come i genitori, polemica che per anni ha anche investito Aurora Ramazzotti nell’eterno confronto con una mamma bellissima, la più famosa Michelle Hunzicher.

Pioggia di critiche per un lungo periodo anche la cantante Noemi, presa di mira per i suoi chili in più e che ha recentemente confessato quanto gli attacchi feroci degli hackers l’abbiano condotta in un tunnel di imbarazzo e senso di colpa che solo recentemente è riuscita a superare.

Ma il body shaming non riguarda solo i personaggi famosi, che benché maggiormente esposti, fanno da apripista ad un fenomeno che purtroppo coinvolge proprio tutti, sia nella vita virtuale che reale, perché troppo spesso si incontra il pregiudizio stupido, crudele e infondato di chi fa dell’insulto il proprio pane quotidiano e dove parlarne per sensibilizzare le coscienze e al tempo stesso ignorare commenti e insulti violenti appare l’unico antidoto possibile.

‘I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli i quali prima parlavano solo al bar dopo due o tre bicchieri di rosso e non danneggiavano la società’. Umberto Eco.