
Hanno un sogno nel cuore, quello di giocare una partita vera contro il Lecce di capitan Strefezza e di Mister D’Aversa. È il loro desiderio più grande e chissà che non possa diventare realtà visto il carico di umanità che da questa storia trabocca. Stiamo parlando dei detenuti della Casa Circondariale leccese di Borgo San Nicola che hanno aderito al progetto Calcio in Libertà, un progetto che nasce con l’intento di portare nel carcere, a beneficio di chi sta pagando il proprio conto con la giustizia e con se stesso, lo sport più amato non solo in Italia ma in tutto il mondo, quello sport che fa battere il cuore all’ impazzata andando dietro ad un pallone e cercando di mandare quella sfera a gonfiare una rete alle spalle di chi sta in oirta.
‘Calcio in Libertà‘ nasce grazie alla disponibilità dell’Unione Sportiva Lecce del Presidente Saverio Sticchi Damiani, dell’Associazione Anna e Valter presieduta da Alfredo Fiorentino, della direttrice dell’ istituto penitenziario salentino Maria Teresa Susca e di tanti volontari che hanno speso la loro vita nel mondo del calcio e adesso mettono al servizio del sociale quelle competenze agonistiche e tattiche.
Nei giorni scorsi si è svolto il sopralluogo sul campo da gioco della casa circondariale che ospiterà l’iniziativa. Il dirigente dell’ Us Lecce Giuseppe Mercadante ha consegnato tutta l’attrezzatura necessaria messa a disposizione dai campioni giallorossi: palloni, casacche, tute, borsoni e tutto l’ occorrente per garantire allenamenti performanti. Il Lecce, inoltre, metterà settimanalmente in palio una maglia come premio per chi avrà osservato il comportamento migliore, più rispettoso delle regole.
Lo staff dell’ iniziativa è composto da Antonio Valletta, Francesco De Giorgi, Daniele Giannuzzi e Sergio Mello.
“Non sarà possibile ovviamente documentare quello che accadrà all’interno del carcere durante gli allenamenti – ha affermato Alfredo Fiorentino dell’Associazione Anna e Valter -, ma i nostri racconti d’aggiornamento saranno uno specchio fedele. Tengo a ricordare che il progetto è destinato ad includere tutti i tecnici e tutti gli educatori delle scuole calcio salentine che avranno voglia di partecipare agli allenamenti con i detenuti per arricchire la propria formazione umana con una esperienza forte e significativa. Un sogno per me poter realizzare questo progetto nella mia città insieme alla mia squadra del cuore; dedico tutto ciò a chi mi ha insegnato ad amare questi colori e adesso non c’è più, mio padre”.