Caro energia e caro bollette, il Tac rischia di saltare. La preoccupazione della Uil

Caro bollette e caro energie. Insieme alle aziende del turismo alzano la voce quelle del Tessile, Abbigliamento e Calzaturiero del Salento. L’intervento della Uil

Caro energia e caro bollette, cresce la preoccupazione del mondo del lavoro per le aziende salentine. E se ha lanciare la pietra nello stagno della sensibilità e dell’attenzione pubbliche è stato il comparto turistico con la decisione forte del Gruppo Caroli Hotels di chiudere e mandare a casa 300 dipendenti, adesso è la volta del Tac. Già, perché i settori Tessile, Abbigliamento e Calzaturiero rappresentano una base fondamentale a cui ancorare le politiche di sviluppo e di occupazione del Salento.

“Le problematiche che riguardano il Tessile, Abbigliamento e Calzaturiero, tre comparti-chiave dell’economia pugliese e salentina in particolare sono urgenti”, dichiara Fabiana Signore, segretaria generale della Uiltec di Lecce e componente della segreteria regionale con delega al settore Tessile. “Ci attendono tempi bui e sfide molto difficili da affrontare perché il caro-energia rischia di compromettere il lavoro di decine e decine di aziende del settore solo nel nostro territorio, soprattutto le realtà più piccole non riusciranno a sopravvivere se non arriveranno interventi immediati della politica che possano aiutare concretamente le aziende a pagare queste bollette assurde. Il rischio è che nei prossimi mesi ci ritroveremo a contare le chiusure, con ripercussioni gravissime a livello occupazionale. È fondamentale, invece, che le aziende del tessile-abbigliamento-calzaturiero del territorio possano continuare a puntare su qualità e innovazione, sostenibilità e tecnologia per continuare a far crescere il comparto dopo anni di crisi, e così essere concorrenziali sui mercati nazionali e internazionali, come sta già accadendo in particolare per le calzature nel Basso Salento e con i brand dell’Alta Moda che continuano a scegliere le nostre aziende per le loro produzioni”.

Fabiana Signore

 

Quello del caro energia è un problema stringente. Il sindacato è che convinto che non si possa e non si debba aspettare perché la situazione è ancora peggiore rispetto alla narrazione che ne viene fatta. A rilanciare l’allarme è anche il coordinatore provinciale della Uil di Lecce, Mauro Fioretti. “Come per la maggior parte dei settori produttivi, anche per le aziende del nostro Tac i costi dell’energia, elettricità e gas, rappresentano una voce importante del bilancio: il rialzo di questi mesi non è più contenibile. Rischiamo bruschi stop delle produzioni e anche licenziamenti a doppia cifra. Diverse realtà imprenditoriali del territorio si sono dotate e attrezzate per alimentare in parte le aziende con fotovoltaico e altre fonti rinnovabili. In attesa che si rafforzino gli aiuti a imprese e famiglie contro il caro-bollette, ci auguriamo che ci possano essere anche più incentivi per aiutare sempre più imprese a fare questo tipo scelte”.



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