Il cibo diventa democratico, a Castiglione d’Otranto arriva il primo mulino di comunità

L’idea partorita da Casa delle Agricolture Tullia e Gino ha visto la collaborazione dei piccoli agricoltori e delle istituzioni. Domenica 31, l’inaugurazione del primo mulino di comunità della Puglia.

Il cibo diventa per tutti: nasce il primo mulino di comunità della Puglia. Nell’ambito della seconda edizione della “Festa della Terra”, domenica 31 marzo, a Castiglione d’Otranto sarà inaugurato il mulino, ideato dall’Associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino. Nato come centro di formazione polivalente dei cereali di qualità con l’obiettivo di dare valore alla biodiversità cerealicola e leguminosa, è il risultato della collaborazione di piccoli agricoltori, istituzioni e non solo, in un progetto corale, unico in tutta Italia.

La comunità risponde

Tutto comincia nell’autunno 2016 quando l’associazione Casa delle Agricolture Tullia e Gino e Rete Salento Km0 hanno lanciato una raccolta fondi. La comunità di piccoli agricoltori ha risposto, mettendo insieme ben 37mila euro impiegati per la ricostruzione dei locali che ospitano il mulino.

A questi, si sono aggiunti 50mila euro stanziati dalla Regione Puglia nella legge di bilancio 2017, con un emendamento approvato dal Consiglio regionale su proposta del consigliere Sergio Blasi. Altri 15mila euro sono venuti da Fondazione con il Sud. A ultimare i fondi ci ha pensato l’associazione, accendendo un mutuo di ben 70mila euro. L’intera progettazione e realizzazione, invece, è stata opera, gratuitamente, dello studio Metamor Architetti Associati

“Il mulino – dicono da Casa delle Agriculture – è un presidio del diritto al cibo sano soprattutto per le fasce più deboli che, per ragioni di costi, finora, sono state dirottate verso l’acquisto di cibi spazzatura. Azionando la leva della prossimità e dell’educazione, riattivando risorse dormienti come le terre incolte e i vincoli di solidarietà, noi cerchiamo di praticare la democrazia alimentare, perché è una questione di salute. Alla qualità hanno diritto di accedere i figli dei ricchi quanto i figli dei poveri, dei disoccupati, dei cassaintegrati, dei salariati”.

Il mulino di comunità è stato concepito come patrimonio di tutti – dichiara Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia – anche per garantire un servizio di molitura a costi equi e sostenibili per famiglie, contadini, piccole e medie aziende. Ciò serve ad incentivare la coltivazione di cereali di qualità soprattutto tra i micro-produttori, a dare una prospettiva ai tanti terreni improduttivi, a chiudere il ciclo attraverso un centro di trasformazione di alto livello. Per questo la Regione ha deciso di essere parte attiva di questo esperimento, capace di generare economia reale e innovazione sociale”